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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, Andrea Sempio torna in caserma per nuovo prelievo delle impronte digitali: cosa è successo

Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, è tornato nella caserma dei carabinieri di Milano per una nuova acquisizione delle impronte digitali: “Questione tecnica”. Lui:” Mi sento bene”.
A cura di Ida Artiaco
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Andrea Sempio
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Andrea Sempio è tornato oggi nella caserma dei carabinieri di Milano per una nuova acquisizione delle impronte digitali dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella sua casa di Garlasco nell'agosto del 2007.

L’uomo, oggi 37 anni, accompagnato dalla sua avvocata Angela Taccia, si è presentato spontaneamente in caserma a Porta Garibaldi per farsi prendere le impronte con un'altra tecnica, quella "tradizionale" dell’inchiostro. La procedura effettuata con il laser lo scorso 4 marzo, infatti, non sarebbe andata in porto nella maniera corretta, a quanto si è potuto sapere.

"Sto imparando un sacco di metodi nuovi – ha detto Sempio ai giornalisti presenti –. Mi sento bene. Quella di oggi era solo un'incombenza da sbrigare. Le indiscrezioni giornalistiche che escono quotidianamente? Ogni giorno esce qualcosa, siamo abituati a essere sballottati".

Intanto, vanno avanti le indagini del Nucleo investigativo di Milano sul nuovo filone di inchiesta relativo al delitto di Garlasco, a 18 anni di distanza dalla morte di Chiara Poggi, per cui è stato già condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione Alberto Stasi, che da qualche giorno ha ottenuto la semilibertà.

Prossimo passo di questa nuova inchiesta sarà il 16 maggio, con il conferimento dell’incarico ai due specialisti che si occuperanno della superperizia – da effettuarsi con la formula dell’incidente probatorio – disposta dal tribunale su una serie di reperti isolati nella villetta del delitto, dopo che il gip ha accolto l’istanza presentata dalla procura sull’incompatibilità del genetista Emiliano Giardina dopo la sua partecipazione a Le Iene nel 2017.

"Non c'è un centimetro di questa vicenda che non sia stato esplorato. Abbiamo già vissuto sette anni di processo. È tutto un déjà-vu". ha detto l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, che rappresenta i genitori di Chiara Poggi, all'ANSA. "Ci sembra più che altro un'inchiesta aperta per scagionare Stasi e trovare un colpevole alternativo – ha aggiunto il legale -. E siccome conosciamo gli atti processuali, tutto quello che sta accadendo ci lascia davvero perplessi. Anzi, non lo accettiamo, perché le sentenze finora pronunciate ce lo impongono. E poi questo modo di procedere al contrario, mettendo sulla graticola un ragazzo", Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi indagato per omicidio in concorso con altri, "per poi eventualmente chiedere la revisione del processo ci lascia a bocca aperta. In genere prima si chiede la revisione del processo e, nel caso in cui viene accolta, si indaga". E poi ancora: "Si sono sentiti feriti come cittadini e come genitori. A parte il fatto che il loro Dna è disponibile già dal 2007, di certo non si sarebbero sottratti a una nuova acquisizione per ulteriori approfondimenti. Già in passato hanno messo a disposizione la loro abitazione, quindi questo stratagemma per raccogliere reperti li ha lasciati di stucco".

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