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Covid 19

Garattini (Istituto Mario Negri): “Sul vaccino non si creino privilegi tra paesi ricchi e poveri”

Sivio Garattini, presidente dell’Istituto ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano: “Nel momento in cui ci sarà un vaccino è molto importante che non prevalgano solo interessi economici o nazionalistici”. Saranno, infatti, “necessarie miliardi di dosi e c’è bisogno che possano esser fatte in posti diversi, per far sì che non vi siano dei privilegiati che hanno il vaccino e altri che non possono averlo”.
A cura di Davide Falcioni
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"Nel momento in cui ci sarà un vaccino è molto importante che non prevalgano solo interessi economici o nazionalistici". Saranno, infatti, "necessarie miliardi di dosi e c'è bisogno che possano esser fatte in posti diversi, per far sì che non vi siano dei privilegiati che hanno il vaccino e altri che non possono averlo, per ragioni economiche o perché non si può fabbricare in quella determinata regione". A lanciare un allarme sulla possibilità futura che a beneficiare del vaccino siano solo alcuni paesi è stato Sivio Garattini, presidente dell'Istituto ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano, intervenuto questa mattina nella trasmissione Agorà di Rai Tre. "È chiaro – ha spiegato – che se verrà realizzato negli Stati Uniti ci si occuperà di darlo prima negli Usa, ma abbiamo bisogno che arrivi dappertutto. Bisognerà quindi stabilire degli accordi per fare in modo che, man mano che si sviluppa, ci sia anche la possibilità di seguire le modalità per poterlo fabbricare". Se necessario, ha detto ricordando una proposta avanzata da diversi scienziati nei giorni scorsi, "si potrebbe anche pensare ad abolire il brevetto per permettere a tutti di realizzarlo".

Cinque vaccini in "avanzata fase di sviluppo"

Le ricerche di un vaccino efficace per sconfiggere il coronavirus sarebbero a buon punto. Ad annunciarlo è stato ieri il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore della Sanità: "È in corso una virtuosa competizione mondiale per un vaccino efficace", ha spiegato, aggiungendo che sono cinque, in particolare, i potenziali vaccini "in avanzata fase di sviluppo: due negli Stati Uniti, uno nel Regno Unito, uno in Germania e uno in Cina". Il numero uno del CSS ha comunque precisato che "ciò non significa che è imminente la loro commercializzazione, perché ci sono delle tappe ineludibili per stabilirne sicurezza ed efficacia". In particolare secondo Locatelli "gli studi in corso dovranno rispondere a una domanda: quanto durerà l'immunità nei soggetti sottoposti a vaccino?". Sono due le ipotesi: quella di una protezione permanente dal virus o quella di una protezione transitoria. In quest'ultimo caso, in particolare, "sarà necessario ripetere il vaccino fino alla scomparsa dell'epidemia".

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