Galli dice che deve rimanere tutto chiuso fino a Pasqua, altrimenti si fa la fine della Sardegna
"Voglio essere ottimista per l'estate. Per le prossime settimane dovremo avere pazienza e cautela, è un dato di fatto. L'ondata epidemica è in marcia e bisogna capire fin dove si è estesa, anche per quanto riguarda le varianti". Comincia così l'intervento di Massimo Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano, ad Agorà su Rai 3, in cui ha fatto il punto della situazione Covid in Italia, parlando di restrizioni e campagna vaccinale per fermare l'avanzata del Coronavirus. Secondo l'esperto, dunque, non ci potrà essere alcun allentamento delle misure di sicurezza prima di Pasqua. "Non c'è assolutamente alcun dubbio in proposito. È anche la lezione della Sardegna" ha aggiunto l'infettivologo riferendosi al fatto che l'Isola, prima regione italiana a diventare zona bianca, sia passata nel giro di due settimane in fascia arancione.
"Il conseguimento di determinati risultati che non hanno il tempo di consolidarsi fa sì che basti poco e pochi giorni perché tutto di nuovo si ribalti e si vada dal bianco al colorato". Quindi, ha proseguito Galli, "per non arrossire poi tutti quanti di vergogna, sarà importante che politici e consiglieri scientifici, e lo dico una volta per tutte" facciano in modo che "i risultati vadano consolidati. Solo a risultati consolidati si può pensare a qualsiasi tipo di riapertura" ha sottolineato. In tutto ciò, ha concluso, "il vaccino è uno strumento chiave", anche perché al momento non sembra che l'epidemia stia rallentando. "I dati degli ultimi giorni sono i soliti dati da weekend – ha concluso –. Dobbiamo vedere se si mantengono e me lo auguro con tutto il cuore. Comunque sia, quello che vedremo oggi, domani e dopodomani è già delineato, scritto da quello che è accaduto, non lo possiamo fermare. Possiamo fermare, e mi auguro che si stia fermando, un’ulteriore diffusione dei contagi". E per fare questo, è necessario somministrare quante più dosi è possibile. "Gli anziani – ha continuato -, davanti all'oggettivo fallimento di alcune Regioni del sistema di convocazione, hanno avuto problemi e sono sotto-vaccinati. L'importanza di immunizzare gli anziani sta nel garantire loro la possibilità di superare il rischio di questa malattia ma anche di garantire la tenuta del sistema sanitario. Sarebbe stato necessario capire prima che bisognava cambiare la musica. Andare dietro alla Germania, poi, sulla questione AstraZeneca, prima di avere evidenze, non è stata una grande prova di leadership".