Galli: “Putin e la guerra hanno avuto impatto sulla percezione della pandemia, ma Covid non è finito”
"Il Dottor Putin a quanto pare ha avuto un impatto sulla percezione della pandemia in questo paese. Non gliene sono grato. Non sono preoccupato dall'arrivo dei profughi, ma da quello che potrebbe succedere in Ucraina. Le guerre portano sempre malattie trasmissibili". A parlare a Fanpage.it è Massimo Galli, già primario di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, il quale ha fatto il punto della situazione Covid in Italia a seguito della guerra tra Russia e Ucraina e sui possibili risvolti che potremmo vedere nelle prossime settimane.
Dott. Galli, quale è la situazione Covid in Ucraina al momento?
"L'informazione più importante che abbiamo è che l'Ucraina ha poco più del 35% della popolazione completamente vaccinata contro il Covid. Si sono viste purtroppo scene di massa, con le persone ammassate nei rifugi o in altre situazioni senza protezione, in una popolazione poco vaccinata".
Cosa potrebbe succedere in Italia?
"Non sono particolarmente preoccupato, perché noi siamo un Paese molto vaccinato e che ha avuto di recente una epidemia di Omicron davvero cospicua che ha fatto da booster ulteriore nella stimolazione di molti sistemi immunitari. Quindi non è l'arrivo dall'Ucraina che mi spaventa ai fini del prossimo futuro sul versante Covid. Piuttosto è preoccupante quello che potrebbe accadere in Ucraina in aggiunta a tutto quello che sta già avvenendo. Teniamo poi conto che non esiste solo il Covid ma tutte quelle malattie che possono essere trasmesse in caso di interruzione dell'approvvigionamento idrico o scarsa qualità dello stesso, soprattutto tra i bambini. La guerra porta sempre dietro malattie trasmissibili".
Tuttavia, la pandemia è stata messa un po' in disparte negli ultimi giorni…
"Il Dottor Putin a quanto pare ha avuto un impatto sulla percezione della pandemia in questo Paese. Non gliene sono grato perché l'attenzione sul Covid è ancora meritevole di essere mantenuta. C'è un calo di tensione da una parte comprensibile. Ieri mi hanno insultato via mail dicendo che noi virologi continuiamo a parlare di queste cose mentre rischiamo la guerra atomica. Faccio fatica a capire perché uno che avendo in contemporanea un incendio in salotto e la minaccia di un crollo causato da altri in cucina non debba preoccuparsi di entrambi".
Non ne siamo ancora fuori, dunque?
"Abbiamo ancora un numero di morti importante, che però è accompagnato ad una una riduzione delle infezioni riscontrate il che è spiegato con la grande quantità di infezioni che abbiamo già avuto e che riduce il numero dei suscettibili anche se le segnalazioni di casi continuano ad esserci. Il trend dovrebbe comunque mantenersi positivo in assenza di nuove varianti che all'orizzonte non si sono delineate. Possiamo pensare a massime riaperture ma credo che il Green pass vada mantenuto come maggiore garanzia. Non vorremmo tornare a vedere ulteriore intasamento degli ospedali co casi Covid che possono compromettere il resto".