Gabrielli sul terremoto: “Gli emiliani lo hanno affrontato meglio degli aquilani”
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«La differenza, in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni territorio. E gli emiliani hanno reagito meglio». Parole pronunciate dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, intervistato da Radio Capital, in risposta a chi gli chiede cosa ne pensa dello sfogo del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, assai sfiduciato sulla ricostruzione della città colpita dal terremoto, ormai tre anni e mezzo fa. «Io -spiega Gabrielli- ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso da quello aquilano. E' sempre molto facile ascrivere ad altri le responsabilità, ma poi c'è anche una determinazione, un attivismo e una voglia di fare che spesso è insito in una comunità». Insomma, la differenza tra L'Aquila e l'Emilia per Gabrielli sta anche nella gente.
La replica alle parole del Capo della Protezione Civile non si è fatta attendere. E' lo stesso Cialente a respingere al mittente le critiche, affermando che «Gabrielli ha perso la capacità di avere notizie sulla situazione aquilana, noi abbiamo dovuto inventare come ricostruire». Il problema principale ssecondo il primo cittadino de L'Aquila «si chiama governance e burocrazia». Anzi Cialente, contattato dalla stessa Radio Capital, parla di «tragedia»:
Da aprile al primo febbraio 2010 siamo passati dal potere assoluto della Protezione Civile a un regime di commissariamento, in cui la stessa organizzazione escludeva completamente un ruolo degli enti locali. Altro che volontà e progettualità del territorio, come dice Gabrielli. Colpa di un governo e di tutto un meccanismo che ha creato una governance in cui gli enti locali non avevano alcun ruolo».
In realtà la burocrazia non blocca solo la ricostruzione a L'Aquila. Più di una volta abbiamo parlato dei ritardi nella distribuzione dei fondi per le popolazione terremotate dell'Emilia. In particolare, è la questione dei soldi degli sms ad aver avuto il maggior risalto mediatico. Soldi che, inutile ricordarlo, ancora non si vedono. Ma Gabrielli, da parte sua, precisa che c'è «nessun blocco per motivi burocratici»:
Questa è una favola. La verità che ci sono 13,5 milioni di euro su un conto della Banca d'Italia. La Regione Emilia Romagna ha mandato 27 progetti. Giovedì il comitato dei garanti li esaminerà. E spero venerdì di dare il via agli accrediti alla contabilità speciale della Regione. La regione ha fatto un lavoro accurato, che ha richiesto tempo, ma non c'è un solo elemento che possa essere ascritto alla burocrazia.