Furti di sabbia in Sardegna, la denuncia a Fanpage: “Ladri non solo turisti, anche gente del posto”
In Sardegna, sul lato costiero di Oristano, lo scorso weekend sono stati rubati 15 kg di sabbia. Il materiale è stato poi intercettato all’interno di alcuni bagagli, appartenenti a dei turisti in partenza dall’aeroporto di Cagliari-Elmas. La denuncia è arrivata dal gruppo "Sardegna rubata e depredata", che da sette anni effettua report sui furti di sabbia e materiale marino sull’isola.
La sabbia come un souvenir di una vacanza in Sardegna
Ancora una volta una spiaggia depredata. È successo durante lo scorso fine settimana che alcuni turisti, dopo aver visitato la zona centro occidentale della Sardegna, abbiano deciso di portare a casa un souvenir dall’area marina protetta del Sinis: 15 chili di sabbia rarissima. Lontana dall’idea comune che abbiamo di essa accumulata su spiagge e arenili, la sabbia rubata è composta da microgranuli di quarzo, molto simili ai chicchi di riso. La sua particolarità, che è quella che attrae maggiormente i turisti, sta nel suo riuscire a mantenere, anche nelle ore più calde della giornata, una temperatura molto bassa.
Il sequestro di sabbia rarissima in Sardegna
Il materiale durante i controlli aeroportuali è stato completamente sequestrato. Era confezionato in bottigliette di plastica trasparente, una delle quali decorata con una targa, scritta di suo pugno, da un turista: “Ricordo di una vacanza super”. La sabbia verrà riportata al suo posto, all’interno dell’area marina protetta, almeno di nome. Il bottino è stato fotografato e pubblicato sui social dal gruppo di “Sardegna rubata e depredata”. Il post è stato realizzato sia in sardo, lingua locale, che in italiano. “Siamo orgogliosi di averlo scritto in due lingue – ha dichiarato a Fanpage.it Franco Murru, presidente dell’associazione – vorremmo incitare tutti ad amare la Sardegna e a non depredarla”. I ladri, infatti, non solo soltanto turisti stranieri, ma anche gente del posto, nata e cresciuta su quelle sponde dell’isola.
La denuncia social di "Sardegna rubata e depredata"
Si legge sul post: “Hai voglia tu di impegnarti e mettere i guardiani in spiaggia, di creare campagne informative, di coinvolgere radio televisioni e giornali, hai voglia di sensibilizzare e informare in tutti i modi possibili. Ci sarà sempre qualche ladro che proverà a rendere inutile il tuo impegno. E a quanto pare questo fine settimana a Is Arutas di ladri c'era grande abbondanza. Questo è quello che abbiamo recuperato ieri, chissà quanta, invece, è sparita per sempre”. Ogni estate, infatti, dall’area marina del Sinis spariscono fino a 400 kg di sabbia al quarzo. I numeri aumentano se analizziamo la quantità di materiale complessivo tra conchiglie, ciottoli e minerali, arrivando a un totale di circa 10 tonnellate nei mesi estivi.
Di cosa si occupa l'associazione "Sardegna rubata e depredata"
L’associazione “Sardegna rubata e depredata” è stata creata ed è tutt’ora gestita da personale addetto ai controlli aeroportuali dell’isola. Si occupa sin dall’inizio di denunciare i furti di materiale costiero dell’isola e di far provvedere al sequestro, lo smistamento e la ridistribuzione sul territorio d’origine. Il furto di sabbia, ciottoli o conchiglie è un reato, punito da una legge regionale sarda, con una sanzione amministrativa che va dai 500 ai 3000 euro.