Funivia Stresa Mottarone, parla un turista: “Vivo per pochi minuti, la cabina faceva rumore”
"Siamo stati gli ultimi a salire sulla funivia. Pochi secondi e su quella cabina potevamo esserci noi". Claudio Nicolazzo, assicuratore calabrese di Platania, che vive e lavora a Zurigo, domenica era sul Mottarone per festeggiare il compleanno del figlio. "L’impressione, da utilizzatore di impianti, non è stata buona: la struttura appariva molto vecchia e poco curata – dice in una videointervista all’Ansa – e salendo abbiamo notato un forte rumore metallico, ma non ci ha portati a immaginare nulla di grave. Abbiamo messo in secondo piano i rumori e il `ballare´ della cabina per il paesaggio".
Nicolazzo non è la prima persona a sostenere di aver sentito dei rumori strani provenire dalla cabina della funivia Stresa-Mottarone, poco prima dello schianto nel quale sono morte 14 persone. “Non ero mai salito su una funivia, ma faccio il metalmeccanico: penso di capire quando un suono è diverso dal solito. All’ultimo pilone abbiamo sentito uno scossone accompagnato da un rumore strano, che a me è sembrato non consono”. A parlare al Corriere della Sera era stato qualche giorno fa il 38enne bergamasco Simone Maggi che domenica si era recato sul Mottarone con fidanzata e figli, prendendo la funivia nella corsa che ha preceduto quella del terribile incidente.
Intanto proseguono le indagini sulla tragedia della funivia, con gli inquirenti che non escludono la possibilità di altri indagati dopo il fermo dei tre responsabili della funivia: ieri un nuovo sopralluogo e il sequestro della cosiddetta scatola nera. Resta in prognosi riservata ma è cosciente Eitan, unico sopravvissuto alla strage.