Funivia Stresa-Mottarone, il pm: “Freni non hanno funzionato”
Sarebbero diversi i soggetti coinvolti nella gestione e nella revisione dell'impianto di Stresa secondo il procuratore di Verbania Olimpia Bossi. Le indagini proseguono mentre si aggiunge anche il disastro colposo tra i reati ipotizzati dalla procura. La prima accusa è di omicidio colposo plurimo mentre ancora sono in corso rilievi per accertare la dinamica del disastro che ha causato 14 vittime sulla funivia Stresa-Mottarone. Il crollo della cabina sarebbe stato causato dalla rottura di un cavo portante e dal mancato funzionamento dei freni di emergenza. I dispositivi sono stati efficaci invece per una seconda cabina che è rimasta bloccata. "Le aziende coinvolte nella gestione e nella revisione dell'impianto sono più d'una – spiega il procuratore Olimpia Bossi -. Dobbiamo avere il quadro completo ed esaustivo di tutti i soggetti giuridici interessati nel controllo della funivia. C'è l'ente proprietario, che al momento non sappiamo se sia la Regione Piemonte o se sia il Comune di Stresa, la società che gestisce il tutto, ossia Ferrovie del Mottarone e quelle che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione dell'impianto nel biennio 2013-2016, oltre alla società incaricata della revisione annuale". L'ultima, secondo quanto dichiarato, sarebbe stata effettuata nel 2020.
"Dobbiamo nominare i periti per le consulenze tecniche e capire quanti e quali sono gli enti coinvolti. Per parlare di indagati è ovviamente ancora presto" ha precisato ancora. Nel frattempo si ipotizza anche il disastro colposo, unitamente alle lesioni colpose per il bimbo di cinque anni finito in ospedale. "Le iscrizioni al registro degli indagati verranno effettuate con attenzione. Non vogliamo inserire nomi inutili e non vogliamo neppure dimenticare soggetti importanti per le indagini. Stiamo acquisendo i report finali sui controlli che devono essere trasmessi a un ufficio periferico territoriale del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il quadro completo lo avremo anche sulla scorta di quello che emergerà"