Funivia Stresa-Mottarone, Dario e il figlio di 6 anni scampati al dramma perché la cabina era piena
Pochi minuti, solo qualche attimo, sono quelli che hanno separato Dario e il figlio di 6 anni dalla terribile tragedia della Funivia Stresa-Mottarone in cui hanno perso la vita 14 persone. Dario Prezioso e il figlioletto infatti avevano già acquistato il biglietto, erano in coda e si apprestavano a salire a bordo della cabina caduta nel vuoto con 15 persone a bordo quando il destino ha voluto che restassero a terra salvandosi perché la cabina aveva già raggiunto la capacità massima di persone che era possibile trasportare. L'uomo e il piccolo sono rimasti così in attesa della cabina successiva che però non hanno mai preso. "Avevo deciso di portare il mio bambino ad Alpiland dove c’è una pista di bob ma per una serie di miracolose coincidenze quando siamo arrivati a prendere la funivia, la cabina che si è schiantata era già al completo e quindi non siamo potuti salire ma eravamo i prossimi e quindi ci siamo fermati ad aspettare la cabina successiva che non abbiamo mai preso" è il racconto che l'uomo ha fatto all’Adnkronos di quei momenti immediatamente precedenti la tragedia
"Le persone che si trovavano sulla cabina caduta le avevamo incontrate in coda per i biglietti e avevano anche scambiato qualche parola" ha rivelato l'uomo che si sente un miracolato, ammettendo: "Quando ho sentito la notizia della funivia caduta sul Mottarone mi si è gelato il sangue: in quella cabina potevamo esserci io e il mio bambino". L'uomo ha assistito all'incidente in attesa della cabina successiva ma non ha capito immediatamente cosa stesse accadendo e ha pensato a un normale guasto, la verità scoperta solo diversi minuti dopo in tv.
"Mentre, in attesa nella stazione intermedia, stavo spiegando a mio figlio come funziona la funivia ho sentito un colpo e ho visto un cavo cadere mentre la cabina che stava scendendo si è immediatamente bloccata. A quel punto ho pensato che lo stesso fosse accaduto alla cabina che stava salendo, ma purtroppo, ho scoperto poi, così non è stato" ha ricostruito Dario, ricordando: "Subito dopo ci hanno riportato a terra, ci hanno rimborsato il costo del biglietto e io e mio figlio ci siamo allontanati fino a raggiungere una pizzeria sul lago. Mentre andavamo via abbiamo sentito alcune sirene. ‘Un po’ strano’ ho pensato per un cavo che si è rotto e solo mentre ero in pizzeria ho scoperto cosa era accaduto. In quel momento mi si è gelato il sangue".