Funivia del Mottarone, l’esito delle perizie: “Andava sostituita la testa fusa”
Sarebbero stati tre fili lesionati a 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore della cabina numero 3 a causare la strage sulla funivia del Mottarone. Questo è quanto emerge dai primi accertamenti effettuati dai periti: i gestori dell'impianto avrebbero dovuto dismettere la testa fusa, anticipandone così la data di scadenza. Gli esperti stanno lavorando agli accertamenti utili per l'incidente probatorio sulle cause della tragedia che lo scorso 23 maggio causò la morte di 14 persone, tra cui un bambino.
Un anno dopo la strage, slitta ancora il deposito delle perizie disposte con la formula dell'incidente probatorio. Il gip Elena Ceriotti ha accolto la richiesta di proroga avanzata dai periti e ha prolungato così i tempi degli accertamenti fino al 16 settembre. L'udienza prevista per il 14 luglio è stata revocata e il giudice ha riconvocato le parti in causa il 20, 21 e 24 ottobre prossimi. In quell'occasione dovranno essere illustrati e discussi gli esiti degli accertamenti tecnici effettuati.
"Eravamo fiduciosi che lo svolgimento delle indagini relative alla rottura dei fili della fune collassata potesse aiutarci a fare luce sulle dinamiche del disastro – ha spiegato Antonio De Luca, l'ordinario di Tecnica delle costruzioni della Federico II di Napoli a capo del collegio dei periti -. Abbiamo però trovato ossidazioni molto consistenti sui fili e riteniamo di dover estendere gli accertamenti frattografici". La richiesta di proroga era stata spinta anche dal collegio informatico allo scopo di armonizzare le perizie per non rilasciare una serie di informazioni e dati che rimarrebbero "privi della valutazione del collegio delle cause, e quindi di spiegazione, lasciando così aperta la possibilità di speculare sugli elementi diffusi e non ancora chiariti".