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Funerali Thomas, ucciso a 17 anni. L’arcivescovo: “Una nuova lebbra attanaglia la gioventù: la droga”

A Rosciano l’ultimo saluto, tra la rabbia e il dolore, a Thomas, ucciso domenica scorsa con 25 coltellate da un gruppo di coetanei. L’omelia dell’arcivescovo di Pescara: “Se i ragazzi diventano incontrollabili, tutti indistintamente dobbiamo assumerci delle responsabilità”.
A cura di Biagio Chiariello
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da Teleregione - canale 17
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"C’è una nuova lebbra che sta attanagliando la gioventù: la droga. E mi appello al governo di fermare i mercanti di morte, perché questo sono". Sono le parole dell’arcivescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, pronunciate nell'omelia durante i funerali di Thomas, il 17enne ucciso da alcuni coetanei per un debito di droga di circa 250 euro a Pescara.

Familiari, amici, istituzioni, tutto il comune abruzzese di Rosciano si è raccolto nella chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria per l'ultimo saluto al giovane accoltellato mortalmente domenica scorsa nel parco Robert Baden Powell.

"Nel nostro cuore possiamo trovare le chiavi per aprire questa strada nuova perché questo non accada più", dice l’arcivescovo Valentinetti, che celebra insieme al parroco don Mario Spadaccini. E dall'altare chiama tutti – dalle istituzioni alla scuola passando per la cittadinanza -ad "avere un sussulto di coscienza. La responsabilità di un atto così violento, di una morte così precoce, chi se la porta addosso?", chiede.

Sicuramente, direte, chi ha compiuto l’omicidio. Ma credo ci sia da riflettere su un’assunzione di responsabilità collettiva. Se i ragazzi diventano incontrollabili, tutti indistintamente dobbiamo assumerci delle responsabilità. Non è il caso di puntare il dito l’uno contro l’altro. Ma una cosa è certa: molto spesso i ragazzi vengono abbandonati".

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La lettera della nonna di Thomas

Non è semplice affrontare questo dolore. Lo sa bene nonna Olga che ha voluto condividere alcuni brevi pensieri durante la celebrazione. "Sei stato con me sin dall’inizio, Ti ho accolto tra le mie braccia quando non ancora avevi aperto gli occhi al mondo, lo stesso mondo che poi Ti ha tradito" dice la donna.

Spero che la Tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore. Desidero che comprendano l’importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro. Un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita", le parole della signora Olga.

E poi si rivolge ai genitori "stringere forte i vostri figli". E ancora "ai nonni, agli zii, ai fratelli ed alle sorelle, a tutti coloro qui che vogliono bene a chi hanno a fianco di non darsi mai per scontati e che si stringano l’una all’altra. Fatelo con me e per me. Fatelo anche al mio posto e fatelo per mio nipote. Abbracciatevi e ricordate sempre di esserci gli uni per gli altri".

Lutto cittadino a Pescara durante i funerali

Ai funerali c'era anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, che ha proclamato il lutto cittadino per due ore (16.30-18.30), con l'esposizione delle bandiere a mezz'asta nelle sedi comunali e in tutti gli edifici pubblici "certo di interpretare i sentimenti e le emozioni dell'intera collettività, attonita e incredula di fronte alla fine del giovane di Rosciano", dice Masci.

"Fermarsi è doveroso, come testimonianza del cordoglio non solo della nostra città ma della nazione, in segno di rispetto per la famiglia e per gli amici di Christopher, e anche per riflettere in maniera profonda e responsabile su ciò che è accaduto".

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