Funerali Rosalia Garofalo, massacrata di botte dal marito: “Trattata come pecora da macello”
Lutto cittadino a Mazara del Vallo (Trapani), dove questa mattina sono stati celebrati i funerali di Rosalia Garofalo, uccisa dal marito Vincenzo Fasillo nella loro abitazione. Dura l’omelia del vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, che ha parlato delle vittima come di una donna “considerata e trattata come pecora da macello”. “Essa ora è nelle mani di Dio, nessun tormento la toccherà più, la sua morte può essere ritenuta una sciagura, la sua partenza da questo mondo una rovina, ma essa è finalmente nella pace, verso la quale l’accompagna la nostra affettuosa preghiera di suffragio, che invoca anche il conforto della fede per il figlio e i parenti tutti, provati da un dolore tanto grande”, le parole del vescovo durante i funerali. Alla messa per Rosalia Garofalo, massacrata per tre giorni dal marito che lei stessa aveva più volte segnalato alle forze dell’ordine salvo poi ritirare le denunce, hanno partecipato parenti, amici, e anche il sindaco Salvatore Quinci, che ha proclamato il lutto cittadino.
Rosalia massacrata di botte dal marito – “Per quanto abbiamo appreso dalle cronache – ha detto ancora il vescovo durante l'omelia – essa è stata vittima di una allucinante fissazione che la riteneva colpevole di infedeltà. Sottoposta a indicibili tormenti e a torture massacranti, sola e senza possibilità di difendersi, è stata vittima di terribili e prolungate sevizie che hanno reso lenta e interminabile la sua agonia". E ancora il religioso ha detto di non poter neppure immaginare “l'abisso di sofferenze patite nel corpo e nell’anima", “associato all'impotenza di fronte alle brutalità del marito”. Dopo l’allarme lanciato dai vicini di casa il 30 gennaio scorso, i sanitari del 118 giunti nella casa di Mazara del Vallo hanno trovato Rosalia riversa sul letto e non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sul suo corpo è stata riscontrata la presenza di numerose ecchimosi, che hanno confermato l'ipotesi secondo cui sarebbe stata picchiata fino alla morte.