Funerali Luigi Coclite, morto nel cantiere a Firenze. Il prete: “Abbiate il coraggio di chiamarli omicidi”
Si è tenuto stamattina, 24 febbraio, il funerale di Luigi Coclite, l'operaio morto nel crollo dei solai al cantiere del supermercato Esselunga di Firenze. L'ultimo addio al 59enne, l'unico italiano delle cinque vittime dell'incidente di via Mariti avvenuto il 16 febbraio scorso, si è svolto nella chiesa di San Jacopo a Vicarello, frazione di Collesalvetti, in provincia di Livorno.
"Su Firenze non dirò nessuna parola. Ma se ci sono all'anno circa 1000 incidenti sul lavoro questi 1000 morti non possono essere tutti incidenti ma qualcuno deve prendersi la responsabilità di chiamarli omicidi". Sono le parole pronunciate da don Roberto Canali durante l'omelia.
Il prete è un amico della famiglia Coclite, fu lui stesso ad officiare 25 anni fa il matrimonio del 59enne con Simona, la donna dal quale avuto due figli, Lucrezia e Alessio. Con lui a concelebrare le esequie anche don Antonio Ratti, parroco di Vicarello.
In contemporanea con i funerali, alle 10 di questa mattina a Montorio, la sua città d’origine nel Teramano e dove vivono la madre e il fratello, si è fermata:
Silenzio e un minuto di raccoglimento – ha detto ad Adnkronos il sindaco Fabio Altitonante – e poi bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici del Comune per un dramma che ci ha colpiti dritto al cuore. Istituzioni, scuole, i concittadini, i titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni hanno partecipato al lutto cittadino che abbiamo proclamato osservando un momento di raccoglimento e rispetto".
Insieme a Coclite nel dramma di Firenze hanno perso la vita quattro operai nordafricani, un tunisino e tre marocchini, mentre altri tre sono rimasti feriti.