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Funerali di Yara Gambirasio: l’abbraccio di Don Corinno Scotti e del sindaco di Brembate Sopra

Durante le celebrazioni del funerale di Yara sono intervenuti anche Don Corinno Scotti e il sindaco di Brembate Diego Locatelli: le persone che sono rimaste più vicino alla famiglia Gambirasio in questi mesi.
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parroco brembate

E' stata un cerimonia silenziosa e discreta, quella di stamane per i funerali di Yara Gambirasio.La commozione si leggeva negli occhi dei tantissimi astanti al di fuori del Palazzetto dello Sport, dove Yara trascorreva la maggior parte dei suoi pomeriggi fino al giorno della sua scomparsa, il 26 novembre scorso. Tutto si è svolto nel massimo rispetto del dolore che si deve alla sensibilità di quanti hanno partecipato ma soprattutto a due figure che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi: il parroco di Brembate, Don Corinno Scotti e il sindaco Diego Locatelli.

Sono loro che in questi mesi hanno sorretto i Gambirasio e l'intera comunità, sconvolta dalla tragedia di Yara e non poteva mancare il loro ultimo abbraccio alla figlia di Brembate, così brutalmente scomparsa.  A prendere la parola, dopo la celebrazione eucaristica è Don Corinno Scotti: ricorda con commozione questi mesi bui: "Prima lo smarrimento, poi la ricerca, con migliaia di persone, di volontari, rappresentanti delle forze dell'ordine, della protezione civile, con il nostro sindaco e tanti altri. E lo si faceva non per dovere, ma per passione, per amore per la nostra Yara."

Dopo i doverosi ringraziamenti alla comunità, un pensiero va a loro, i genitori di Yara, Fulvio e Maura Gambirasio: "Maura mi ha detto che da quando hanno trovato la sua bambina è serena mentre dalla bocca di Fulvio non è mai uscita una parola di cattiveria, di odio, di vendetta: quando gli chiedevo cosa dovevo dire alla comunità, lui mi diceva sempre di dire grazie."

sindaco di Brembate

Nonostante tutto. Nonostante la brutalità della morte: "Con quanto è successo ci siamo accorti che il male c'è, ci fa diventare cattivi. E che la cattiveria si esprime al punto tale da far morire una bambina." Già, il male c'è ma, come ha detto anche il vescovo di Bergamo durante l'omelia,  non bisogna cedere e rispondere al male con altro male: "È giusta la ribellione, l'indignazione, la rabbia, ma per vincere il male serve la bontà. Non si vince il male diventando cattivi a nostra volta, augurando il male agli altri. Serve la bontà e di bene ce n'è tanto: tutti ne siamo testimoni e Yara è stato il mezzo per farci capire che il bene unisce, crea solidarietà e fraternità.[…] Quanto bene ci sta facendo Yara…"

Poi è la volta del Sindaco di Brembate, Diego Locatelli. Si fa portavoce del cordoglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato un messaggio ai genitori di Yara e una corona di fiori. Un intervento breve, quello del sindaco, ma non meno intenso dei precedenti.  Ha riportato le parole di Giorgio Napolitano: "ringrazio coloro che hanno sostenuto la famiglia e la comunità, tutti, indistintamente, per la loro parte". Poi parla delle responsabilità del delitto:  "Il mio auspicio è, naturalmente, che si riesca a far luce sull'atroce delitto e a rendere giustizia alla memoria della povera Yara: per quanto talvolta il cammino per giungere a tali risultati sia difficile, e incerto ne sia l'approdo. Infine, colgo l'occasione per rinnovarle il senso del mio apprezzamento per la sensibilità, la discrezione e la dignità di cui ha dato prova l'istituzione".

L'intervento del primo cittadino termina con un appello: "Ora c'è l'impegno di andare avanti e di stare insieme. Dobbiamo pensare a questi ragazzi  e affidare loro un mondo di speranza e di fiducia".

Photo Credits: L'Eco di Bergamo

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