Funerali di Marisa Leo, il fratello: “Non lasciamo sole le donne in questa battaglia”
Si sono tenuti oggi a Salemi, in provincia di Trapani, i funerali di Marisa Leo, la donna di 39 anni uccisa lo scorso 7 settembre a colpi di fucile dall’ex compagno che poi si è tolto la vita. Lei lo aveva denunciato per stalking.
Era piena di persone la Chiesa Madre, nel centro storico della città, dove si è svolta la funzione. Molti anche fuori dalla chiesa, dove è stato allestito un maxi schermo per consentire a tutti di seguire la funzione. I funerali sono celebrati dal vescovo di Mazara del Vallo, il monsignor Angelo Giurdanella.
Il fratello Mauro: "Dimenticare le vittime, è ucciderle due volte"
"È Marisa stessa che ci guida, che ci dà coraggio. Il suo dev'essere il nostro, la sua vita piena di entusiasmo e di progetti dev'essere così pure per noi, il suo sguardo al futuro. Marisa è stata verità di fronte alla menzogna, al buio, all'ambiguità dell'inganno, lei è stata sempre sole ed energia positiva per tutti", ha detto il fratello di Marisa, Mauro Leo durante la funzione. "Dimenticare le vittime di femminicidio vuol dire ucciderle due volte. E per questo che il ricordo di Marisa sarà sempre luce, che continuerà a splendere per sempre".
L'uomo ha poi fatto un appello agli uomini: "Non possiamo lasciare sole le donne in questa battaglia, dobbiamo educare i nostri figli fin da piccoli. Dobbiamo insegnare loro la gentilezza e l'amore incondizionato verso le donne. E dobbiamo aiutarle a sostenere le loro battaglie", ha detto con la voce rotta dal pianto. "Donne, la vostra essenza non è merce di scambio", ha concluso, tra gli applausi dei presenti.
L'arcivescovo: "Marisa ha amato la vita con coraggio"
“La morte di Marisa ci ha fortemente scosso ed è calata la notte nel nostro cuore“. Così è invece iniziata l’omelia dell’arcivescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella. “Io non ho parole mie che siano all’altezza di tanto dolore – ha aggiunto -. Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare”.
Marisa “ha amato la vita, senza trattenerla ma condividendola sempre con creatività e coraggio, facendo squadra, mai da sola", ha detto ancora l'arcivescovo, aggiungendo che "con la sua carica, di bene, di intelligenza, di amore ci insegna ad avere più paura di una vita sprecata e sbagliata che di una vita bella e buona anche se accorciata tristemente da una morte ingiusta. Ci ricorda che dobbiamo avere più paura di una vita incolore, inodore e insapore che di una vita breve ma piena di bene, aperta alla luce e alla gioia sempre condivisa”.