Frati francescani e ragazzi con disabilità insieme per produrre birra e restaurare opere d’arte
A Bitetto, in provincia di Bari, un gruppo di Frati Francescani guidati da padre Vincenzo Turi produce una birra solidale. La missione è duplice: far integrare le persone con disabilità e sostenere il restauro del patrimonio artistico locale. L’iniziativa nasce in piena pandemia: “Abbiamo cominciato a produrre la birra a seguito di un gioco, spiega il responsabile del progetto, ma l’intuizione è stata dare una prospettiva sociale”.
“Nulla accade per caso”. Il valore dell’operazione
Decisivo per il progetto è stato l’incontro fra i frati e l’associazione "Adelfia in Cammino", un gruppo interparrocchiale che si occupa di “creare un ambiente pieno di vita per le persone con disabilità”. Nata circa quattro anni fa, l’associazione, ha trovato nel lavoro di Padre Vincenzo l’opportunità di regalare un’esperienza unica, produrre birra. “I frati sono particolarmente giovani, li vedono come degli amici e si sentono importanti” ha detto ai microfoni di Fanpage.it Cinzia Corsano, presidente dell’associazione.
Una birra a sostegno dell’arte
Il secondo obiettivo dei Frati Francescani – non meno nobile e importante – riguarda il mondo dell’arte. Una parte degli utili derivata dalla vendita della birra, infatti, è devoluta a sostegno dei beni storico artistici che richiedono operazioni di restauro. L’attenzione è rivolta principalmente ai beni dei conventi di Puglia e Molise, esclusi dai finanziamenti nazionali.
Iacobus: la birra che prende il nome dal beato molto amato in città
Il progetto è stato avviato nel santuario del Beato Giacomo di Bitetto. Il connubio tra frati e birra non è una novità. Sin dal Medioevo abbiamo testimonianze di produzioni “monastiche”, dal Nord Europa fino all’Italia meridionale. Una vera e propria tradizione che negli ultimi tempi sta riemergendo con forza intercettando l’interesse non solo degli appassionati, ma anche dei cultori occasionali. Ora, succede anche a Bitetto: “Al di là della produzione, quello che più ci colpisce è la partecipazione attiva e l’interesse di tutta la comunità”, spiega la presidente di Adelfia in cammino. Un progetto destinato a crescere e fare del bene.