Franco ucciso dal monossido nel camper: dormiva davanti all’ospedale per stare vicino alla figlia ricoverata
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Franco Mariotti aveva scelto di dormire nel camper parcheggiato davanti all’ospedale Careggi di Firenze per stare vicino alla figlia malata e ricoverata ma il monossido di carbonio lo ha sorpreso nel sonno e lo ha ucciso. È la straziante storia del 64enne di Roccalbegna, in provincia di Grosseto, trovato senza vita nel pomeriggio di domenica. Accanto a lui la moglie anche lei esanime per aver respirato monossido ma che fortunatamente si è salvata.
La terribile scoperta intorno alle 18.30 di ieri quando i vigili del fuoco di Firenze, chiamati a intervenire sul posto, hanno aperto il camper che era chiuso dall’interno e hanno trovato marito e moglie privi di sensi. La donna è stata soccorsa e portata nell’ospedale poco lontano. Per l’uomo, purtroppo, non c’era più nulla da fare. I pompieri hanno accertato la presenza di monossido probabilmente causato dalla stufa del camper.
Franco e la moglie da alcuni giorni avevano scelto quel parcheggio come luogo in cui dormire per essere il più vicino possibile alla figlia 37enne ricoverata dopo un malore. A lanciare l’allarme ieri pomeriggio era stata proprio la paziente perché i genitori non erano andati a trovarla nel consueto orario di visita e non rispondevano alle telefonate.
I pompieri accorsi sul luogo indicato hanno trovato il camper chiuso e la coppia all’interno senza sensi. L’uomo era già morto mentre la moglie, entrata probabilmente dopo nel mezzo senza accorgersi che il marito non stava semplicemente dormendo, è stata ricoverata ma non è in pericolo di vita.
“Lascia un vuoto enorme. È davvero difficile dire addio ad un pilastro della nostra comunità. Franco incarnava in sé cosa significhi essere un vero volontario, instancabile, e chi lo conosceva lo descrive come un uomo che ha sempre creduto nei valori della solidarietà e dell’aiuto al prossimo, mettendo il suo tempo e le sue energie al servizio di chi ne aveva bisogno” ricordano dal Comitato Regionale della Croce Rossa Toscana di cui era il 64enne era volontario.
“Molti raccontano del suo sorriso e della sua gentilezza e di come questi fossero diventati punti di riferimento per colleghi e amici" aggiungono dalla Croce rossa, concludendo: "Tutti i volontari e il consiglio direttivo della Cri Toscana si stringono ai familiari di Franco e ai colleghi di Roccalbegna e di Grosseto”.