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Franco ucciso dal monossido nel camper: dormiva davanti all’ospedale per stare vicino alla figlia ricoverata

Franco Mariotti dormiva nel camper con la moglie per essere il più vicino possibile alla figlia ricoverata dopo un malore all’ospedale Careggi di Firenze ma il monossido di carbonio lo ha sorpreso nel sonno e lo ha ucciso “Ha sempre creduto nei valori della solidarietà e dell’aiuto al prossimo, un volontario instancabile” lo ricordano dalla Croce Rossa Toscana.
A cura di Antonio Palma
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Franco Mariotti aveva scelto di dormire nel camper parcheggiato davanti all’ospedale Careggi di Firenze per stare vicino alla figlia malata e ricoverata ma il monossido di carbonio lo ha sorpreso nel sonno e lo ha ucciso. È la straziante storia del 64enne di Roccalbegna, in provincia di Grosseto, trovato senza vita nel pomeriggio di domenica. Accanto a lui la moglie anche lei esanime per aver respirato monossido ma che fortunatamente si è salvata.

La terribile scoperta intorno alle 18.30 di ieri quando i vigili del fuoco di Firenze, chiamati a intervenire sul posto, hanno aperto il camper che era chiuso dall’interno e hanno trovato marito e moglie privi di sensi. La donna è stata soccorsa e portata nell’ospedale poco lontano. Per l’uomo, purtroppo, non c’era più nulla da fare. I pompieri hanno accertato la presenza di monossido probabilmente causato dalla stufa del camper.

Franco e la moglie da alcuni giorni avevano scelto quel parcheggio come luogo in cui dormire per essere il più vicino possibile alla figlia 37enne ricoverata dopo un malore. A lanciare l’allarme ieri pomeriggio era stata proprio la paziente perché i genitori non erano andati a trovarla nel consueto orario di visita e non rispondevano alle telefonate.

I pompieri accorsi sul luogo indicato hanno trovato il camper chiuso e la coppia all’interno senza sensi. L’uomo era già morto mentre la moglie, entrata probabilmente dopo nel mezzo senza accorgersi che il marito non stava semplicemente dormendo, è stata ricoverata ma non è in pericolo di vita.

“Lascia un vuoto enorme. È davvero difficile dire addio ad un pilastro della nostra comunità. Franco incarnava in sé cosa significhi essere un vero volontario, instancabile, e chi lo conosceva lo descrive come un uomo che ha sempre creduto nei valori della solidarietà e dell’aiuto al prossimo, mettendo il suo tempo e le sue energie al servizio di chi ne aveva bisogno” ricordano dal Comitato Regionale della Croce Rossa Toscana di cui era il 64enne era volontario.

“Molti raccontano del suo sorriso e della sua gentilezza e di come questi fossero diventati punti di riferimento per colleghi e amici" aggiungono dalla Croce rossa, concludendo: "Tutti i volontari e il consiglio direttivo della Cri Toscana si stringono ai familiari di Franco e ai colleghi di Roccalbegna e di Grosseto”.

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