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Franco Bergamin ucciso dal coinquilino, Battaglia ammette: “Rantolava, quando è morto ho nascosto il corpo”

Alessio Battaglia, 40 anni, ha raccontato di aver ucciso il coinquilino 80enne Franco Bergamin dopo una lite per alcune bollette non pagate. L’uomo sostiene di aver colpito il coinquilino al torace e al viso con uno schiaffo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Rantolava a terra, poi è morto e io ho nascosto il suo corpo nell'armadio". Finisce così il racconto di Alessio Battaglia, l'uomo in carcere per l'omicidio del coinquilino 80enne Franco Bernardo Bergamin, assassinato il 22 febbraio e trovato morto in  casa solo il 5 marzo. Battaglia ha raccontato l'omicidio davanti al giudice per le indagini preliminari Laura Alcaro durante l'interrogatorio di garanzia di sabato mattina.

Il 40enne ha spiegato di aver sigillato il corpo senza vita di Bergamin in alcuni sacchi della spazzatura con del nastro adesivo e di aver poi riempito casa con i profumatori per l'ambiente, in modo da avere il tempo di trovare un altro alloggio, far perdere le proprie tracce e abbandonare il luogo del delitto.

Prima dell'attuazione del piano per non essere arrestato e ritardare la scoperta del cadavere, Battaglia ha raccontato i motivi alla base del delitto. Una violenta lite, secondo il quarantenne, culminata in una colluttazione fisica che ha visto l'80enne avere la peggio. Secondo quanto racconta Battaglia, Bergamin sarebbe caduto a terra dopo aver ricevuto uno spintone, morendo poco dopo. L'autopsia racconta però un'altra storia: l'uomo avrebbe infatti spezzato l'osso del collo del coinquilino con una mossa di arti marziali.

I vicini hanno raccontato di averli sentiti litigare spesso negli ultimi mesi e di aver notato alcuni lividi sul volto dell'anziano in diverse occasioni. Quel 22 febbraio, per cause che non sono state ancora accertate, Battaglia si è scagliato contro Bergamin. "L'ho colpito al torace e con due schiaffi in pieno viso – ha ammesso durante l'interrogatorio -. È caduto su un fianco sul pavimento e rantolava. Non ho chiamato i soccorsi e quando è morto ho solo avvolto il cadavere in due sacchetti dell'immondizia per nasconderlo nell'armadio".

Secondo l'autopsia, però, la morte dell'uomo è stata causata dalla rottura dell'osso del collo e non dalle ferite al viso e al torace. Battaglia ha riferito agli investigatori di aver discusso con il coinquilino che aveva iniziato a chiedergli di contribuire al pagamento delle bollette. Chi indaga, però, non crede che il delitto possa essere avvenuto in seguito a un alterco dovuto a questioni economiche.

L'uomo ha chiesto di vedere la compagna, anche lei ospite in casa di Bergamin prima del delitto. La giovane è stata ritenuta estranea ai fatti mentre Battaglia ha chiesto di poterla incontrare durante le visite in carcere.

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