Francesco “rifiuta” l’appartamento papale: continuerà a vivere nel pensionato

Ancora un gesto di semplicità da parte di Papa Bergoglio, quello che in nome della povertà ha scelto il nome del Santo di Assisi e che, dall’inizio del suo Pontificato, ha stupito i fedeli per la sua semplicità e il suo rifiuto del lusso, a partire per esempio dall’auto papale o dalla stessa croce d’oro. L’ultima notizia che lo riguarda è stata annunciata da padre Federico Lombardi, il portavoce della Santa Sede. “Papa Francesco – ha detto il gesuita – resta a vivere nel pensionato Domus Santa Marta e non si trasferisce, almeno per ora, nell’Appartamento Pontificio”. Padre Lombardi ha aggiunto che il Papa argentino “pensa di voler vivere in modo normale e semplice” e quindi restare nella residenza che ospita normalmente i prelati in servizio presso i dicasteri della Santa Sede e che naturalmente è molto meno lussuosa degli appartamenti riservati al Pontefice. Il direttore della Santa Sede ha detto che stamane il Papa ha celebrato la messa davanti agli ospiti abituali della Domus Santa Marta e ha fatto capire che la sua intenzione era, appunto, quella di restare con loro.

Padre Lombardi ha spiegato di non sapere per quanto tempo il Papa resterà a Santa Marta – Tutto questo anche se l’appartamento pontificio è pronto ad accogliere Francesco. "Intanto – ha continuato Lombardi – il Papa si è trasferito alla 201, cioè nella suite che avrebbe dovuto ospitarlo subito dopo l'elezione dello scorso 13 marzo. E le stanze che erano state riservate ai cardinali elettori sono state riprese dai normali abitatori". Padre Lombardi ha spiegato di non poter fare previsioni su quanto durerà la permanenza del Pontefice nel pensionato, ha precisato che per gli incontri il Papa “usa sistematicamente l’Appartamento delle udienze alla Seconda Loggia” e ha detto anche che Francesco continuerà ad affacciarsi ogni domenica per recitare l'Angelus dalla finestra dell'appartamento al terzo piano. Papa Francesco, hanno fatto sapere ancora dal Vaticano, “sperimenta questa convivenza, manifesta questo desiderio di continuare a essere presente nella stessa casa che sta abitando dall’inizio del Pontificato, e dove ora sono tornati i sacerdoti e i vescovi che vi risiedevano prima”.