Francesco Marando morto in casa, figli finsero di trovare il corpo il giorno dopo: “Violento con noi e mamma”
Francesco Marando è stato trovato senza vita il 12 gennaio sorso a Bovalino, nella Locride. Per la morte del 54enne di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, sono stati arrestati i due figli. I due giovani, di cui uno minorenne, avrebbero assassinato il padre a colpi di arma da fuoco dopo una lite scoppiata tra il 54enne e l'ex moglie per dissidi familiari.
Sarebbe stato il figlio maggiore a far ritrovare la pistola a tamburo calibro 38 usata per uccidere il papà e gettata in un terreno nella periferia di Ardore. Era stata nascosta anche l'auto del genitore.
Il 20enne si è presentato dopo alcuni giorni dalle forze dell'ordine, confessando spontaneamente le proprie responsabilità. Ai carabinieri ha detto di essere stato aiutato dal fratello minore, un ragazzo di 16 anni, ad occultare il corpo del papà. "Era diventato violento con noi e con mia madre – ha spiegato il 20enne -. Dopo l'ennesimo diverbio l'ho ucciso".
I due avrebbero atteso un giorno prima di chiamare i soccorsi. Il cadavere era stato adagiato su un bancale di legno nella cantina dell'ex moglie della vittima. I due figli sono stati arrestati con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Secondo quanto ricostruito, l'uomo si sarebbe recato a casa della ex l'11 gennaio scorso e dopo una lite sarebbe stato ucciso dal figlio 20enne. Il giovane ha poi organizzato la messinscena con il fratello, trasportando il cadavere in cantina.
Domenica pomeriggio il figlio avrebbe finto davanti al nonno di trovare il cadavere in cantina. le forze dell'ordine hanno notato dei fori dietro la nuca del 54enne e sono scattate le indagini. L'autopsia ha infatti risolto tutti i dubbi: il commerciante era infatti stato assassinato. Durante gli interrogatori, moglie e figli sarebbero caduti in contraddizione più volte e alla fine il maggiore avrebbe confessato il delitto.