Francesco ha il cognome della mamma e del papà: “Una goccia in mezzo al mare dei diritti”
Francesco è nato al Policlinico di Bari, il 31 maggio scorso, ed è tra i primi bambini – in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale – a portare il cognome di mamma e papà. “È la prima volta che ci capita” hanno riferito le infermiere a Marilia, madre del nascituro. “Non pensavamo di essere fra i primi” ha commentato con Fanpage.it il neo papà, Sandro, con gli occhi ancora pieni di gioia.
A partire dall'1 giugno è entrata in vigore la sentenza della Corte Costituzionale sul doppio cognome pubblicata in Gazzetta ufficiale, che aveva dichiarato incostituzionale l'attribuzione automatica del solo cognome del padre. Il cognome unico, si legge, “reca il sigillo di una disuguaglianza fra i genitori che si riverbera e si imprime sull’identità del figlio". “È una sentenza che non toglie niente a nessuno” dice Sandro, “anzi aggiunge una possibilità in più”.
Come funziona
In seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, il figlio assumerà il cognome di entrambi i genitori, “nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due”. Se uno dei due genitori ha già il doppio cognome, il genitore stesso può decidere quale dei due trasmettere al figlio. Toccherà alla politica, nel prossimo futuro, regolamentare tutte le situazioni ancora in sospeso.
"Una goccia in mezzo al mare dei diritti"
“Il cambiamento è difficile perché è difficile uscire dalla propria zona di comfort, tuttavia gli esempi possono aiutare a superare alcune barriere” ha detto Marilia ai nostri microfoni, raccontando che ci sono ancora una serie di problemi legati alla genitorialità che meritano l’attenzione della politica e della stampa: “Pensiamo che questa storia del doppio cognome non vada a risolvere i tanti problemi legati ai diritti alla genitorialità, come il diritto alla maternità, i congedi di paternità che sono spesso irrisori, ridicoli. Sappiamo che è questo è davvero poco, ma è già qualcosa”.