Francesca Deidda, sospese le ricerche: domenica a San Sperate fiaccolata per la 42enne scomparsa
Sono state momentaneamente sospese le ricerche di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da maggio da San Sperate, piccolo comune nel sud Sardegna, che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dal marito Igor Sollai. Ieri sarebbero stati rinvenuti indumenti ed effetti personali della donna nel corso dell’ampio rastrellamento di stamattina, 10 luglio, nella zona compresa tra Sinnai e San Vito.
Ed ora gli investigatori, anche in attesa delle analisi degli esperti del Ris sui reperti ritrovati, vogliono fare il punto della situazione per capire come procedere, anche in vista dell‘interrogatorio del sospettato – difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba – che sarà sentito giovedì 18 dal magistrato che si sta occupando del caso e coordina le ricerche, il pm Marco Cocco. L'uomo è attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
La zona delle ricerche è quella di San Priamo, non troppo distante dal luogo in cui ieri è stato trovato un lembo di tela macchiato di sangue e tra mercoledì e giovedì un bite dentale, un beauty case, un accappatoio, un frammento di felpa e una roccia con tracce ematiche.
Nelle ricerche sono stati impegnati oltre ai carabinieri, i Cacciatori di Sardegna, tecnici e operatori del Soccorso Alpino, squadre dei Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari e Corpo Forestale. E non si esclude l'utilizzo dei cani molecolari.
Mentre per domenica 14 luglio alle 21 è stata organizzata a San Sperate una fiaccolata per Francesca Deidda. L'iniziativa è del sindaco del paese, Fabrizio Madeddu, e dei consiglieri comunali. È stato anche deciso di annullare la 62/a sagra delle pesche, programmata per il 20 e il 21 luglio. "La scomparsa della nostra compaesana, Francesca, ha generato nella comunità speratina un profondo sgomento misto ad una crescente preoccupazione e angoscia – scrive l'amministrazione – che, col passare dei giorni, mina le speranze di tutte e tutti noi di arrivare ad un epilogo positivo della vicenda. Per un paese come il nostro, che affonda le sue radici nei legami di vicinato, la scomparsa della nostra concittadina ci lascia increduli e sconcertati. Nel contempo, siamo chiamati ad una riflessione più profonda in virtù delle nostre origini contadine, delle nostre tradizioni e di quel percorso culturale che ci ha portati ad essere ciò che oggi siamo: una comunità ospitale, aperta al mondo, al dialogo e al confronto che ha fatto della parola "condivisione" il suo motto naturale".