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L'omicidio di Francesca Deidda

Francesca Deidda: sangue sul divano di casa e in auto, ma il marito si dichiara ancora innocente

Il marito di Francesca Deidda, dal carcere, non cambia versione. Nonostante gli avvocati difensori lo abbiano raggiunto in carcere per presentargli i risultati degli accertamenti dei carabinieri del Ris nella casa di San Sperate e nell’auto della vittima.
A cura di Biagio Chiariello
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"Non c’entro niente, sono innocente". Tramite i suoi legali, Igor Sollai continua a negare di aver ucciso la moglie Francesca Deidda. Gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, lo hanno visitato in carcere a Uta, dove è detenuto con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Gli hanno comunicato gli esiti degli ultimi accertamenti effettuati dal RIS: ieri 25 luglio nel sopralluogo della casa di via Monastir a San Sperate, nel Sud Sardegna, dove abitava la coppia, nel quale sono state trovate abbondanti tracce di sangue sul divano; e il giorno prima, sulla Yaris Toyota della vittima che Sollai avrebbe provato a vendere, senza riuscirci.

Francesa Deidda è scomparsa il 10 maggio e i suoi resti sono stati trovati la scorsa settimana nascosti in un borsone da calcio sotto un albero nelle campagne di Sinnai, lungo l'ex Orientale sarda. Il marito è in carcere dall’8 luglio scorso: sostiene di aver accompagnato la moglie lungo la 125 e di averla lasciata lì.

La donna sarebbe stata colpita alla testa, ma solo gli esiti dell’autopsia (che verrà effettuata la settimana prossima) ne daranno certezza. Un quadro completo verrà restituito con l'analisi sui reperti e sulle tracce rilevate.

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Peraltro è emerso che, nei giorni successi all’arresto di Sollai, un suo conoscente avrebbe violato i sigilli messi dagli inquirenti alla casa di San Sperate: l'uomo sarebbe entrata per ritirare dei vestiti da portagli in carcere. Dopo che i carabinieri hanno scoperto la violazione è scattata la denuncia. Non ci sarebbe stato inquinamento delle prove.

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