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L'omicidio di Francesca Deidda

Francesca Deidda, i risultati dell’autopsia: “Uccisa con otto martellate alla testa, ha provato a difendersi”

L’anatomopatologa Giulia Caccia ha depositato la consulenza tecnica eseguita sui resti della 42enne Francesca Deidda. La donna, sparita il 10 maggio da San Sperate, nel Cagliaritano, è stata trovata morta il 18 luglio scorso. Il marito Igor Sollai, 43 anni, un mese fa ha confessato il femminicidio. È accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.
A cura di Eleonora Panseri
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Francesca Deidda e Igor Sollai
Francesca Deidda e Igor Sollai
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Francesca Deidda ha cercato di difendersi dai colpi, almeno 8, che il marito Igor Sollai le ha inferto alla testa con un martello. È quanto emerso dalla consulenza dell'anatomopatologa nominata dalla Procura di Cagliari, Giulia Caccia.

Nelle 50 pagine di relazione l'esperta mette in evidenza alcuni elementi relativi alla morte della 42enne sparita da San Sperate, nel Cagliaritano, il 10 maggio scorso. I suoi resti sono stati ritrovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sale quindi a otto il numero di colpi di martello riscontrati sulla testa della donna e che ne hanno provocato il decesso. Il marito Igor Sollai, 43 anni, ha confessato il femminicidio il 26 novembre scorso. L'uomo si trova in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.

La consulenza tecnica chiesta dal pubblico ministero Marco Cocco è stata depositata oggi, giovedì 19 dicembre. Sul corpo sono state trovate anche ferite da difesa. La 42enne avrebbe quindi tentato di sfuggire all'aggressione del marito, ma inutilmente.

Dall'esperta nominata dalla Procura arriva anche la conferma che il cadavere è stato abbandonato quasi subito nelle campagne tra Sinnai e San Vito, un particolare già emerso con le risultanze ottenute dall'entomologo e dalle tracce di piante e terra repertate nel punto in cui è stato trovato il corpo.

La consulenza dell'anatomopatologa, che ora sarà a disposizione degli avvocati che difendono Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, e di Gianfranco Piscitelli, che rappresenta Andrea Deidda, il fratello della vittima, andrà ad affiancarsi alla relazione del medico legale Roberto Demontis, che ancora non è stata consegnata.

"Ha ammesso tutte le cose che il pm gli ha contestato, ha ammesso di averla uccisa con un martello. – aveva detto qualche tempo fa l'avvocato Piscitelli in un'intervista a Fanpage.it – Erano stati ritrovati nel cranio dei pezzi del materiale che ricopre questi strumenti da lavoro. Sollai però non ha parlato del movente".

In un interrogatorio l'uomo ha negato sia la premeditazione che il movente economico ipotizzato dalla Procura. "Io devo difendere la vittima e spero gli venga contestata la premeditazione, che per noi c'è. – aveva spiegato ancora il legale del fratello della vittima – Così non potrà accedere a nessun rito che gli permetta di avere riduzioni di pena".

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