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Frana sull’autostrada, Sicilia spezzata in tre parti. Disagi e proteste

Uno smottamento praticamente annunciato quello avvenuta ieri sulla Messina-Catania, che ha portato al blocco delle carreggiate. Gli autotrasportatori sono ora sul piede di guerra. E mentre si ndaga sulle costruzioni abusive, interviene anche la politica.
A cura di B. C.
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Il tratto dell’autostrada A18 Messina-Catania,  all'altezza di Letojanni, è stato chiuso a causa di una frana. Ed ora, dopo il crollo del viadotto Himera sulla stessa autostrada,  “la Sicilia è tagliata in tre parti”, ha detto l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Solo nella tarda serata di ieri la carreggiata è stata riaperta. Consentito il traffico dei mezzi pesanti e leggeri nella sola direzione di marcia da Catania a Messina. I mezzi pesanti provenienti da Messina e diretti a Catania continuano, invece, ad utilizzare il percorso alternativo indicato dal Comitato viabilità della prefettura di Messina. I mezzi leggeri provenienti da Messina e diretti a Catania posso utilizzare l'autostrada A18 ed uscire obbligatoriamente allo svincolo di Roccalumera per, eventualmente, rientrare in autostrada dallo svincolo di Taormina. Ancora chiusa la carreggiata lato monte della tratta in cui si è verificata la frana.

“Dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania, la frana di oggi sull’autostrada Messina-Catania, l’unica che era rimasta percorribile per il traffico commerciale, ha di fatto tagliato la Sicilia in tre parti – ha commentato Ance Sicilia – Tutti i mezzi pesanti sono fermi perché lungo la Ss 114, sulla quale viene deviata la circolazione, c’è un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion”. Un fatto che, ha sottolineato l’Ance, “ancorché prevedibile come dichiarano i tecnici del Cas, mette a nudo la gravissima responsabilità dei governi centrale e regionale e della deputazione nazionale e dell’Ars, che hanno tutti sottovalutato l’importanza di completare l’anello autostradale siciliano e di investire in maniera efficace sulla prevenzione del dissesto idrogeologico”.

La situazione infatti è tesa, specialmente tra i costruttori di Ance Sicilia, i sindaci e gli autotrasportatori. A minacciare il blocco dei tir sono i camionisti indipendenti dell'Aias di Giuseppe Richichi. Sulla stessa posizione l'Aitras di Salvatore Bella. Anche la politica interviene: “Ancora una volta i siciliani vengono danneggiati. Il blocco dell’autostrada Catania-Messina rappresenta un colpo mortale, l’ennesimo, per i cittadini, l’economia e il turismo dell’isola” – ha detto il coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia orientale Sandro Pappalardo. Critiche anche da Alessandro Pagano, Ncd-Udc: “Chiediamo all’Anas, al Cas di adottare gli opportuni tempestivi interventi, ma soprattutto è ora che il ministro dei Trasporti Delrio intervenga con una task force“.

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