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Foto sui social mentre sutura un cadavere: bufera su una caposala dell’ospedale di Brindisi

Un’infermiera dell’ospedale Perrino di Brindisi si è fatta fotografare nell’obitorio della struttura sanitaria mentre, con ago ricurvo e fettuccia da sutura, ricuciva l’addome di una salma che era stata sottoposta ad autopsia. Le immagini sono state poi pubblicate sui social.
A cura di Davide Falcioni
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Una caposala dell'ospedale Perrino di Brindisi si è fatta fotografare nell'obitorio della struttura sanitaria mentre, con ago ricurvo e fettuccia da sutura, ricuciva l'addome di una salma che era stata sottoposta ad autopsia, pubblicando poi le immagini sul suo profilo social. A renderlo noto l'edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno, che ha divulgato la notizia e ricostruito l'accaduto.

Stando a quanto accertato la donna lavora nel reparto di Anatomia e Istologia patologica dell'ospedale brindisino. Le immagini della sua "storia" pubblicate su un social network la ritraggono sorridente mentre sutura l'addome della salma adagiata sul tavolo autoptico, ancora con i visceri esposti. Il post risale allo scorso primo maggio e gli scatti sono corredati da frasi ispirate alla festa dei lavoratori, che si celebra proprio in quel giorno. Nel pur limitato arco temporale di 24 ore in cui una "storia" è rimasta visibile, quella pubblicata ha comunque ricevuto 93 tra like e una quindicina di commenti. Ma prima che le immagini sparissero dal web sono state catturate e archiviate nella memoria del computer di qualche internauta. Nella didascalia di una foto è scritto: "Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e con la testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, con la testa e con il cuore è un'artista. Buon Primo maggio a tutti". Sotto un altro scatto che ritrae l'operatrice con in mano l'ago e una lunga fettuccia da sutura, c'è un'altra didascalia: "Quando ero piccola la sarta mi diceva (in dialetto): ‘Filo lungo, maestra pazza. Si è avverato tutto'”.

Anche il presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Filippo Anelli ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo: "L'argomento è parecchio scivoloso – osserva – e non so dire se sia consentito o meno di eseguire la sutura su una salma in obitorio. Resta il fatto che le foto scattate con la faccia sorridente davanti al cadavere mi sembrano, comunque, un'offesa al decoro della professione infermieristica, oltre che un gesto di pessimo gusto. Magari, dietro la porta, c'erano pure i parenti del defunto a disperarsi per il dolore".

"Si tratta di un fatto estremamente grave e di pessimo gusto che meriterebbe l'intervento dell'Ordine degli infermieri e l'avvio di un procedimento disciplinare – ha detto Anelli – Non so se ci sono profili di carattere penale e neppure se si possa parlare di vilipendio di cadavere. Questa cosa deve essere approfondita da chi di dovere. Io mi limito a dire che la vicenda va inquadrata nell'ambito della tutela del decoro della professione, del buon gusto, anche perché non si sta facendo un atto medico che prevede diagnosi e terapia. Configurare le azioni della caposala come un atto medico è difficile, anche perché sta operando su un cadavere. Però, non è certamente bello che si mettano sui social le immagini di una salma. Perciò si potrebbe obiettare che sarebbe stato opportuno non farlo", ha concluso Anelli.

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