Fossombrone, il cognato di Marina resta in carcere: “Davanti al gip ha parlato di incubi e fantasmi”
È stato convalidato l'arresto di Andrea Marchionni, il 47enne che nei giorni scorsi ha ucciso a Fossombrone, nel Pesarese, con un colpo di pistola la compagna del fratello, Marina Luzi, 40 anni e mamma di una bimba di 2, e poi si è presentato in caserma confessando tutto ai carabinieri.
È quanto deciso al termine dell'interrogatorio tenutosi ieri presso il tribunale di Urbino davanti gip Francesca D’Orazio, al suo legale Donatella De Castro e al pm della procura di Urbino Simonetta Catani.
Al momento sulle sue dichiarazioni c'è il massimo riserbo, ma stando a quanto riferito dalla stampa locale sarebbero comunque emersi alcuni dettagli dall'interrogatorio: l'uomo avrebbe parlato di incubi e fantasmi, oltre che di "persecuzioni da parte del 5G". Un vero e proprio delirio, come è stato definito, che è durato circa tre ore, prima che venisse trasferito di nuovo nel carcere di Villa Fastiggi, ma dal quale non è emerso nulla di importante riguardo al movente dell'omicidio, sui cui sono ancora in corso le indagini.
Gli inquirenti procederanno con l’analisi dei contenuti del cellulare e del pc sequestrati all'uomo. Intanto, sempre ieri, si sono svolti i funerali di Marina Luzi, in occasione dei quali il comune di Fossombrone ha dichiarato il lutto cittadino: le serrande dei negozi e delle attività commerciali sono rimaste abbassate in concomitanza con la cerimonia funebre.
Nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice c’erano entrambe le mamme travolte da questa tragedia: Franca, la mamma di Marina, e Luciana, la mamma di Enrico, il compagno della vittima, e Andrea, il killer. "Due madri straziate in maniera differente da un dolore che ora sembra inconsolabile", ha detto durante l'omelia il parroco che ha celebrato le esequie, don Steven Carboni.