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Forniture di gas: l’Italia rischia di rimanere a secco?

L’Eni fa sapere che dalla Russia arriva il 10% di gas in meno. Intanto i consumi continuano a salire. Ma rischiamo davvero di rimanere senza metano?
A cura di Alfonso Biondi
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Roma innevata

Il freddo e le avverse condizioni meteorologiche continuano a funestare il Belpaese. Qualche ora fa, in un'informativa al Senato, il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ha parlato di "una situazione eccezionale". La Cancellieri ha sottolineato che "le condizioni meteorologiche di questi giorni sono "del tutto inusuali per il nostro clima", destinate, secondo gli esperti "a ripresentarsi entro un arco di 30 anni". Il Ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera, da canto suo, s'è lamentato dell'immobilismo di alcune amministrazioni per le infrastrutture che producono gas.

GAS: DALLA RUSSIA NE ARRIVA IL 10% IN MENO- In questi giorni l'Italia ha fatto segnare consumi record di metano. Martedì l'ammontare dei consumi dell'intera nazione è stato pari a 465,9 milioni di metri cubi, in netto aumento rispetto ai 460,9 consumati lunedì. Volumi mai così alti dal 17 dicembre del 2010. La Russia, però, di gas non manda più. L'Eni fa sapere che "il gap delle forniture da Mosca è intorno al 10% che rispetto al -30% dei giorni scorsi è una cifra assolutamente accettabile". Insomma, per il week-end c'è moderato ottimismo. Ieri sera Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni Spa, si è recato a Palazzo Chigi, dove ha illustrato la situazione a Mario Monti e a Antonio Catricalà. Ha spiegato che l'azienda sta facendo pressing sulla Gazprom (la maggiore compagnia russa di estrazione di gas) per ottenere entro domenica il "residuo differenziale di gas che ancora manca". E non sono mancate le solite polemiche sull'asse Ucraina-Russia: ieri da Kiev hanno fatto sapere che ogni giorno la nazione riceve il 10% di gas in meno da Mosca, rispondendo così a chi sospettava che fosse proprio l'Ucraina a trattenere più gas del dovuto.

LA MANO TESA DELLA TUNISIA- A Mazara del Vallo è aumentato l'afflusso di gas dall'Algeria, circostanza resa possibile grazie alla Tunisia, che ha rinunciato a parte del suo gas per aiutarci  a fronteggiare meglio l'emergenza freddo. Si lavora, però, anche per ridurre i consumi di metano, laddove possibile. L'Enel, dopo quelli di Piombino e Livorno, ha fatto partire a olio anche due gruppi a Montalto di Castro per 1.600 Megawatt, dando un ulteriore contributo all'abbassamento dei consumi. Tali misure contribuiranno a stabilizzare la situazione, anche se non è ancora chiaro cosa succederà con le nevicate previste tra venerdì e sabato.

INTERRUZIONE  DELLE FORNITURE- L'interruzione delle forniture ha riguardato fino ad ora solamente le aziende che aveavno aderito al servizio di interrompibilità, accettando la possibile interruzione delle forniture a vantaggio di un prezzo più basso. Il comitato per il monitoraggio e l'emergenza gas ha fatto sapere in una nota che dalle 6 di domani mattina i clienti che hanno aderito al servizio di interrompibilità potranno riprendere i consumi abituali. La situazione, per il comitato, è stata affrontata nella maniera giusta: "l'avvio delle centrali a olio, gli ulteriori incrementi di import e la riduzione dei consumi attuata dai clienti convenzionati per il servizio di interrompibilità hanno dato un contributo significativo all'equilibrio del sistema. Perdura tuttavia la non operatività dei due terminali di rigassificazione che, si ritiene, potranno essere riforniti la prossima settimana".

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