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Formigoni indagato per corruzione, avviso di garanzia dai Pm di Milano

La procura di Milano ha notificato un avviso di garanzia al Presidente della Regione Lombardia insieme ad un invito a comparire davanti ai Pm nell’inchiesta sui fondi neri della fondazione ospedaliera Maugeri.
A cura di Antonio Palma
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Avviso di garanzia per Formigoni, indagato per corruzione

Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è indagato per corruzione aggravata dalla transnazionalità del reato dalla procura di Milano nella vicenda dei fondi neri della fondazione Maugeri. La procura del capoluogo lombardo ha infatti notificato oggi al Governatore un avviso di garanzia insieme ad un invito a comparire davanti ai giudici nei prossimi giorni per essere ascoltato nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri creati dalla fondazione Maugeri che gestisce un polo ospedaliero privato in Lombardia. Da quanto rivelato dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati il nome di Formigoni era stato iscritto nel registro degli indagati già il 14 giugno scorso anche se il diretto interessato ha sempre negato di essere coinvolto nelle indagini.

Per Formigoni in dieci anni nove milioni di euro – Secondo la ricostruzione dei giudici intorno all'affare sanità in Lombardia sarebbe stata costituita una vera e propria associazione a delinquere che attraverso conti all'estero, ecco perché l'aggravante della transnazionalità, distraeva soldi dalle casse della Fondazione Maugeri per costituire un fondo nero da consegnare a Daccò. Quest'ultimo poi avrebbe elargito una parte dei soldi a Formigoni sottoforma di vacanze, acquisti di ville e altre regalie in cambio di delibere favorevoli al polo ospedaliero della fondazione. Secondo i calcoli della Procura, nel periodo a cui si riferiscono le indagini, cioè dal 2001 al novembre del 2011, Formigoni avrebbe ricevuto da Daccò circa nove milioni di euro.

Confermate dunque le indiscrezioni giornalistiche delle settimane scorse, che parlavano di Formigoni come uno degli indagati nello scandalo sanità in Lombardia. Il Governatore dovrà rispondere dell'accusa di corruzione in concorso tra gli altri con Pierangelo Daccò, già in carcere, che spesso lo ha tirato in ballo  nelle vicende dei rimborsi regionali alla sanità privata lombarda. Ora si attende la reazione dello stesso Formigoni che però anche ieri aveva ribadito che anche in caso di indagine avrebbe continuato a governare la Regione come hanno fatto tanti suoi colleghi in precedenza.

Le prime reazioni di Formigoni sull'ufficializzazione dell'indagine a suo carico, arrivanointanto durante un'audizione al Senato. «Sul mio conto ci sono state informazioni sbagliate, con un chiaro intento politico – dice il governatore – se in questi mesi avessi chiesto al S.Raffaele di farmi vedere i bilanci, avrebbero risposto di stare a casa mia, perchè questi enti rispondono solo al ministero della Salute e alle prefetture. Un ulteriore controllo è esercitato dai revisori dei conti, che in questi anni hanno sempre approvato i bilanci». In ogni caso, Formigoni afferma che La Regione non ha nessuna responsabilità sul controllo dei bilanci delle fondazioni  «Bisogna tener presente -aggiunge – che questi sono Irccs, enti a rilevanza nazionale. La vigilanza sui loro bilanci spetta al ministero della Salute». Si attende ora la conferenza stampa con Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione, in programma alle 17.30.

L'opposizione chiede le dimissioni di Formigoni – Inevitabili a questo punto le accuse politiche nei suoi confronti, il Pd lombardo chiede "un'assunzione di responsabilità" ovviamente attraverso le dimissioni che "sono l'unica strada percorribile per rinnovare una situazione sempre più ingestibile" come ha affermato il capogruppo dei Democratici in Regione Luca Gaffuri. Stessa richieste anche dall'Italia dei Valori e da Sel che pur riconoscendo che "spetterà alla magistratura appurare le responsabilità penali" ricordano che ormai "è sempre più chiara la necessità di sue dimissioni".

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