Fonti vaticane: “Papa Francesco ha usato ancora l’ossigeno ad alti flussi, oggi risultati nuovi esami clinici”
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La crisi emergenziale che ieri ha subito Papa Francesco nella sua camera al Gemelli, dove è ricoverato dallo scorso 14 febbraio, oggi è sostanzialmente rientrata, come emerge anche dal fatto che abbia trascorso una notte tranquilla. Al Pontefice comunque, riferiscono fonti Vaticane, sono tuttora applicati i "naselli" per la somministrazione di ossigeno ad alti flussi, che lo aiutano nella respirazione, ma non ha avuto bisogno di altre trasfusioni. Si apprende anche che il Papa resta vigile.
Le stesse fonti hanno fatto sapere che stamane Bergoglio è stato sottoposto a nuovi esami clinici, in base ai risultati dei quali questa sera verrà diffuso un nuovo aggiornamento medico. Intanto, è stato diffuso in forma scritta il testo per l'Angelus di oggi. "In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all'intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me", ha detto Papa Francesco, che è poi tornato a postare su X lasciando un nuovo messaggio di ringraziamento e speranza.
E ancora in un altro post dedicato ai diaconi nel giorno in cui si celebra il loro Giubileo: "Continuare con gioia il vostro apostolato e – come ci suggerisce il Vangelo Di Oggi – a essere segno di un amore che abbraccia tutti, che trasforma il male in bene e genera un mondo fraterno. Non abbiate paura di rischiare l'amore".
Restano dunque preoccupanti le condizioni del Pontefice, che era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma inizialmente per una bronchite. Poi, ulteriori accertamenti avevano mostrato la presenza di una polmonite bilaterale, per la quale è stata potenziata la terapia a cui già era stato sottoposto. La giornata di sabato 21 febbraio è stata sicuramente la più complicata finora: in mattinata aveva avuto una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo ed è stata richiesta l'applicazione dell'ossigeno ad alti flussi. Dagli esami del sangue è risultata inoltre una piastrinopenia, associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Come specificato nel bollettino di ieri, il Santo Padre ha continuato però ad essere vigile ed ha trascorso la giornata il poltrona.
D'altronde, il professore Sergio Alfieri durante il briefing all'ospedale Gemelli di Roma sulle condizioni di salute del Pontefice, era stato chiaro: "Non è fuori pericolo. Il Papa lo sa, ha detto ‘mi rendo conto che la situazione è grave'. A volte gli manca il respiro e la sensazione non è piacevole per nessuno".