Focolaio logistica, allarme alla Bartolini a Rovereto: “3 casi positivi, tamponi a 200 lavoratori”

Dopo il focolaio di Coronovirus scoppiato nel magazzino di Bartolini, ora BRT, in zona Roveri a Bologna, è allerta anche a Rovereto, in Trentino, dove si teme un nuovo possibile cluster dopo che tre lavoratori della medesima azienda attiva nel settore del trasporto di merci sono risultati positivi al nuovo virus dopo aver sviluppato i sintomi tipici dell'infezione. Mentre entrambi si trovano in isolamento presso il proprio domicilio, settanta tamponi sono stati già effettuati oggi e altri 119 sono previsti domani sul resto dei dipendenti. Sono anche state attivate le procedure per circoscrivere il focolaio ed effettuati i tamponi ai contatti dei contagi accertati.
L'inchiesta epidemiologica condotta dall'Azienda sanitaria provinciale di Trento ha rilevato che le tre persone positive erano tutte appartenenti al turno di lavoro notturno e pertanto, ha sottolineato Apss, sono stati immediatamente disposti i tamponi per tutti i lavoratori che condividevano lo stesso turno, compresi gli addetti alle pulizie. Le prime ipotesi, come riferisce la stampa locale, parlano di un contagio avvenuto fuori dai confini trentini, visto che i dipendenti della ditta hanno rapporti extraprovinciali quotidiani. "Il focolaio emerso alla Bartolini di Rovereto ci dimostra l'importanza di tenere altissima l'attenzione sui luoghi di lavoro di fronte al Covid-19. Purtroppo il virus non è assolutamente scomparso e aziende e fabbriche sono un luogo particolarmente sensibile", hanno dichiarato i segretari provinciale della Cisl Michele Bezzi e della Cgil Andrea Grosselli.
Il settore della logistica è stato uno dei più colpiti durante la fase 2 dell'emergenza Coronavirus in Italia. Una trentina di casi positivi a Covid-19 sono stati confermati nel magazzino di TNT a Bologna e prima ancora, sempre a nel capoluogo emiliano, è scoppiato il focolaio in Bartolini in zona Roveri, con contagi anche tra i driver e tra cui anche molti asintomatici. Per questo, SiCobas aveva anche inviato una richiesta formale ai ministri Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli per un incontro urgente tra le parti "al fine di definire soluzioni atte da un lato a tutelare pienamente la salute dei lavoratori e della collettività, dall'altro a tutelare i livelli salariali e occupazionali", dal momento che "l'emergenza sanitaria sui luoghi di lavoro è tutt'altro che risolta: al contrario, la cronaca di questi giorni testimonia chiaramente come questi ultimi rappresentino i principali cluster di contagio". Ma anche in questo caso, sono ancora in attesa di una risposta.