Focolaio Logistica a Bologna, parla un driver di Tnt: “Dovremmo sanificare più spesso i furgoni”
Nuovo focolaio di Covid-19 in un'azienda del settore della logistica a Bologna. Si tratta della Tnt-FedEx di via Cristoforo Colombo, in zona Lame: positivi 28 lavoratori (32 secondo il sindacato Si Cobas, in prima linea anche nella vicenda Bartolini), tutti alle dipendenze di una cooperativa esterna. "Ci sono anche dei driver" spiega Simone Carpeggiani, coordinatore di Si Cobas Bologna, che aggiunge: "Si tratta di un caso simile a quello di Brt, coi primi casi una quindicina di giorni fa. Abbiamo mandato una richiesta di intervento all'Asl per chiudere il magazzino ma nessuno ci ha ascoltato". Il sito Tnt inoltre non si è mai fermato, anche se, come conferma la stessa azienda in una nota, sono già state prese tutte le precauzioni necessarie previste dai protocolli e nel corso della notte si è già provveduto alla sanificazione integrale degli ambienti.
Fra oggi e domani sono attesi i risultati degli altri tamponi ai quali sono stati sottoposti gli oltre duecento lavoratori in zona Lame, dopo che nei giorni scorsi sono stati fatti i test sierologici ai facchini del magazzino. La richiesta del sindacato è che i test vengano estesi a tutti. Ma si chiede anche ingressi scaglionati, più pause e sanificazioni quotidiane negli spazi comuni. "L'attenzione c'è, ma sicuramente non è mai troppa" dice invece Alessandro Anzini, delegato Si Cobas e corriere della CargoZ, ditta alla quale è in appalto il servizio driver di Tnt a Bologna. "Questa situazione può dipendere da tante cose -aggiunge-. Noi abbiamo sempre avuto mascherine e guanti e forse è anche per queste attenzioni che i positivi sono soltanto una trentina. Secondo me -continua Anzini- dovremmo sanificare anche un po' più spesso i furgoni, perchè a volte capita che vengano usati non soltanto dal corriere abituale ma anche da altri, nel caso questi sia in malattia o in ferie. Come facciamo lì a sapere se c'è sicurezza oppure no?"
"Hanno fatto i tamponi solo agli addetti al facchinaggio – spiega poi Nabil Hassani, sempre di Si Cobas Bologna-, mentre noi chiediamo che vengano fatti ai lavoratori di tutti quei settori che non hanno mai chiuso. Il caso Bartolini -conclude- ci insegna che ci sono 118 positivi, compresi 47 familiari. Una persona va a lavorare anche di notte per portare un pezzo di pane a casa, non per portare la malattia anche ai suoi familiari. Per questo siamo molto preoccupati".