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Floriana Floris uccisa dal compagno con 40 coltellate: chiesti 24 anni per Paolo Riccone

Ventiquattro anni di reclusione per Paolo Riccone, imputato del femminicidio della compagna Floriana Floris. Questa la richiesta fatta oggi, lunedì 27 maggio, dalla pubblico ministero Eleonora Guerra davanti alla Corte d’Assise di Alessandria. Il delitto era avvenuto a Incisa Scapaccino, nell’Astigiano, lo scorso 7 giugno.
A cura di Eleonora Panseri
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Ventiquattro anni di reclusione per il 50enne Paolo Riccone, imputato del femminicidio della compagna Floriana Floris, 49 anni, avvenuto nella casa in cui abitavano in piazza XX Settembre a Incisa Scapaccino, nell'Astigiano. È stata questa la richiesta fatta oggi, lunedì 27 maggio, dalla pubblico ministero Eleonora Guerra davanti alla Corte d'Assise di Alessandria.

In più, la famiglia della vittima sarà risarcita con l'eredità, pari a circa 400mila euro, ricevuta dall'imputato dal padre morto due mesi prima del delitto. I periti del tribunale hanno escluso l'incapacità di intendere e di volere, giudicando l'imputato "pienamente capace".

Il femminicidio era avvenuto il 7 giugno scorso nella casa della famiglia di Riccone, dove l'uomo e la donna convivevano. I carabinieri erano entrati nell'abitazione solo dopo una segnalazione della figlia di Floriana, Alice, che, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con la madre, aveva allertato i militari.

Gli uomini dell'Arma si erano trovati di fronte un quadro tremendo: il corpo di Floriana era a terra senza vita, colpito da oltre quaranta coltellate. Secondo quanto è stato possibile ricostruire in seguito, Riccone aveva vegliato per due giorni la compagna morta.

Il 50enne aveva inoltre tentato il suicidio, senza riuscirci, ingerendo candeggina e provando a tagliarsi i polsi. È stato inoltre trovato un video fatto con il telefonino dalla donna prima della morte, mentre implorava il compagno di non ucciderla. “Faccio questo video perché se succede qualcosa, sapranno cosa mi hai fatto”, aveva detto la donna nel filmato pochi attimi prima che il compagno le togliesse la vita.

La sera del femminicidio i due avevano litigato e lei le aveva annunciato che era pronta a lasciarlo. “Questo non è amore. Se mi tratti così io voglio andarmene. Domani vado dai carabinieri a denunciarti e poi vado dagli assistenti sociali: che mi trovino un’altra casa, prima che io torni a lavorare”, aveva detto ancora la 49enne nel video.

Di fronte al rifiuto della donna di uccidersi insieme a lui, il 50enne l'aveva aggredita, tentando di strapparle il telefono. “Mi chiudo in bagno, aiuto, Dio aiutami”, le ultime parole della donna prima che il filmato si interrompesse.

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