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Fleximan, 43enne veneto incriminato per gli autovelox distrutti: “Ha agito in concorso con ignoti”

All’uomo vengono contestati sette casi di autovelox divelti nel Polesine dal 2023 al gennaio di quest’anno. Per gli inquirenti però non avrebbe agito da solo ma, secondo i magistrati, sarebbe entrato in azione “in concorso con ignoti”
A cura di Antonio Palma
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Si sono chiuse le indagini per il caso del cosiddetto Fleximan veneto, l'uomo che per mesi ha distrutto diversi autovelox sulle strade della provincia di Rovigo destando una particolare eco in tutta Italia e generando anche emuli in diverse regioni del Paese. La procura di Rovigo ha confermato le accuse di danneggiamento aggravato a carico di un 43enne rodigino individuato dalle indagini dei carabinieri come uno degli autori dei colpi.

Nel dettaglio, all'uomo vengono contestati sette casi di autovelox divelti nel Polesine dal 2023 al gennaio di quest'anno. Si tratta di quelli distrutti nei Comuni di Corbola (RO) e Taglio di Po (RO) il 24 dicembre 2023, e poi a Rosolina (RO) il 3 gennaio 2024, a Bosaro (RO) il 19 maggio e il 1 9luglio 2023, ad Ariano Polesine il 17 dicembre 2024 e nuovamente a Taglio di Po il 29 gennaio 2025.

A incastrarlo, secondo gli inquirenti, gli accertamenti sui luoghi e i varchi di accesso alle strade, ma anche investigazioni di natura tecnica e riscontri su tabulati delle celle telefoniche, che infine hanno portato a restringere il campo dei sospetti sul 43enne. Le successive perquisizioni a suo carico, effettuate lo scorso anno dai carabinieri di Adria e del Nucleo operativo radiomobile, avevano portato poi al sequestro di oggetti che hanno avvalorato le ipotesi di accusa.

A incastrarlo sarebbe stato l'episodio di Rosolina, un cinquantina di km di distanza dal capoluogo veneto lungo la Statale 309 Romea al chilometro 71,760. Decisivi all’identificazione i filmati delle telecamere di sorveglianza di zona. Per gli inquirenti però non avrebbe agito da solo ma, secondo i magistrati, sarebbe entrato in azione "in concorso con ignoti, recidendo con uno strumento da taglio più autovelox siti lungo strade statali, regionali, provinciali" e "distruggendo, deteriorando e rendendo del tutto inservibile i dispositivi di rilevazione della velocità fissi posti lungo le sedi stradali".

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