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Firmata la “Carta della buona accoglienza”: buone pratiche contro i business dei migranti

Il documento è stato siglato oggi dal ministero dell’Interno, dall’Alleanza cooperative e dall’Anci. Impegna Comuni, prefetture e coop al rispetto di alcuni punti “per fare dell’Italia un modello all’avanguardia in materia di accoglienza dei migranti”.
A cura di Claudia Torrisi
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La soluzione per contrastare i business dei migranti è un modello di accoglienza decentrato e basato sul rispetto dei diritti umani. Con questo scopo è stata firmata oggi al ministero dell'Interno la "Carta della buona accoglienza", un documento proposto dall'Alleanza delle cooperative italiane, che lancia alcune proposte da adottare nei singoli comuni "per fare dell’Italia un modello all’avanguardia in materia di accoglienza dei migranti". Oltre che dall'Alleanza cooperative, il vademecum è stato siglato dal Viminale e dall'Anci.

La Carta indica alcune buone pratiche che segnano un percorso che consenta di passare da un'accoglienza dei migranti in centri collettivi a quella in abitazioni. Il tutto rispettando l'individualità delle persone e favorendone l'integrazione nel territorio. Un impegno preso da Prefetture, Comuni e cooperative, ciascuno nel suo ambito di competenza.

Tra i punti previsti nel documento ci sono la garanzia di accesso a percorsi di mediazione culturale con personale qualificato, l'inserimento di corsi di italiano di minimo otto ore settimanali, l'accesso a tutela legale e orientamento giuridico con operatori competenti. E poi anche indicazioni pratiche, legate alla vita di tutti i giorni: tre pasti al giorno con "garanzia del rispetto delle tradizioni religiose e culturali nonché delle prescrizioni mediche", la fornitura all'ingresso dei centi di kit di accoglienza rispettosi delle norme Sprar e dei cambi di stagione, strumenti per l'acquisto del kit di igiene personale, investimenti in formazione professionale, borse lavoro o tirocini per almeno il 10% dei migranti accolti che restino almeno sei mesi. Infine, il coinvolgimento dei territori dove avviene l'accoglienza.

Per Matteo Biffoni, responsabile Immigrazione Anci e sindaco di Prato, "la responsabilità dei Comuni sui meccanismi di accoglienza dei migranti è evidente, non a caso i contenuti della Carta per la buona accoglienza verranno sottoscritti in ogni singola Prefettura. Tutto ciò per la necessità del nostro Paese di uscire da una logica emergenziale, che si prevede di non breve periodo". Il problema vero della vicenda migranti, ha aggiunto, è "la gestione e sono convinto che il sistema Sprar sia il più utile ed efficace. In questa chiave i sindaci si relazioneranno con le prefetture per la gestione degli spazi, prevedendo percorsi di formazione che saranno utili ad abbassare quanto più possibile le tensioni sul territorio".

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