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Firenze, nigeriano di 28 anni picchiato nel sottopasso: “Preso a pugni da due incappucciati”

Il 28enne Mike Okoh, in Italia da cinque anni e con regolare permesso di soggiorno, ha raccontato: “Erano in due, con il cappuccio in testa. Si sono fermati a poca distanza da me. Ho chiesto perché mi guardassero male e loro mi hanno colpito alla bocca e al torace”. Il giovane ha sporto denuncia.
A cura di Davide Falcioni
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Ancora un episodio di razzismo a Firenze. All'indomani della rimozione della targa commemorativa dedicata a Idy Diene, ucciso nel marzo 2018 da Roberto Pirrone, un ragazzo di nazionalità nigeriana è stato aggredito e picchiato nel sottopasso delle Cure. "Erano in due, con il cappuccio in testa. Si sono fermati a poca distanza da me. Ho chiesto perché mi guardassero male e loro mi hanno colpito alla bocca e al torace", ha raccontato la vittima, il 28enne Mike Okoh, in Italia da cinque anni e con regolare permesso di soggiorno. "Sono caduto a terra, perdevo sangue dal labbro e loro sono scappati", ha proseguito Mike, raccontando che poi è andato ad acquistare disinfettante e garze nella vicina farmacia della piazza, come confermato dai dipendenti.

L'aggressione è avvenuta ieri mattina e il giovane, che ogni giorno vende fazzoletti e accendini nel sottopasso delle Cure, ha raccontato tutto alla polizia, chiamata da alcuni testimoni arrivati poco dopo l'accaduto. I due, descritti come uomini intorno ai 30 anni, sono poi fuggiti in direzione di viale don Minzoni. La notizia è stata diffusa con un post sul gruppo Facebook ‘Sei o sei stato delle Cure se' ieri sera da un residente ed è poi diventata virale, innescando un'ondata di indignazione e solidarietà nei confronti della vittima. Antonella Bundu, candidata sindaca di Firenze all'ultima tornata elettorale, ha riferito che nelle vicinanze del sottopasso era in corso un volantinaggio da parte di un'organizzazione di estrema destra.

Stamani sono stati moltissimi i residenti che sono andati a salutare Mike, che dal canto suo ha commentato: "Ho avuto paura ma resto qui, certo". Il ventottenne ora sembra stare bene, anche se lamenta ancora dolore al torace. Spetterà ora alla polizia svolgere le indagini e assicurare gli aggressori alla giustizia.

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