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Firenze: imputato condannato, ma non si conosce a quanto ammonta la pena

Una sentenza di condanna senza l’indicazione della pena da scontare. È quella relativa al processo fiorentino per il dissesto finanziario della ex Confcommercio di Firenze.
A cura di B. C.
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Arriva da Firenze il nuovo caso di malagiustizia all'italiana. La storia è quella relativa al processo sul dissesto finanziario dell’ex Confcommercio del capoluogo toscano. La società è decaduta nel 2007 con un deficit complessivo di 8 milioni di euro. I giudizi hanno condannato sei persone, con pene che variano dai tre anni e mezzo ai quattro e mezzo. Tranne per uno degli imputati però, uno degli ex presidenti dell’associazione, Giampiero Caleri, la cui pena non è stata indicata nel dispositivo della sentenza. Così, per stabilire a quanto ammonta la condanna, i giudici dovranno fare un’integrazione nella motivazione o una nuova camera di consiglio. Un errore clamoroso, perché getta nella completa indefinitezza l’esistenza dell'uomo. Una pecca che ha poche giustificazioni per i magistrati, già costantemente nell’occhio del ciclone a causa degli attacchi di Silvio Berlusconi. Per la cronaca, gli altri condannati sono gli ex presidenti dell’associazione dal 2000 al 2006, ovvero Paolo Soderi e Maurizio Brogioni, l’ex direttore Cesare Vannini, e i dirigenti di una società collegata a Confcommercio.

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