Firenze, giudice del lavoro: “Non è obbligatorio lavorare nei giorni di festa”
A pochi giorni dalla Festa della Repubblica una sentenza dei giudici della sezione lavoro del Tribunale di Firenze è destinata a far discutere: i datori di lavoro, secondo la legge, non possono obbligare i dipendenti a lavorare nei giorni di festa nazionale. La sentenza è stata pronunciata ieri in seguito al ricorso presentato da undici lavoratori iscritti al sindacato Usb – assistiti dall'avvocato Danilo Conte – contro Toscana Aeroporti. I dipendenti pretendevano il riconoscimento del diritto all'astensione dalle prestazione lavorativa nelle festività infrasettimanali civili e religiose.
Lavorare nei giorni festivi? Solo se i dipendenti sono d'accordo
Per il giudice, "per l'eventuale prestazione lavorativa l'azienda deve trovare un accordo con il dipendente stesso". Non è quindi obbligatorio recarsi a lavoro, se il dipendente non è d'accordo. Allo stesso tempo, il riposo festivo "è un diritto di cui le organizzazioni sindacali in sede di accordi collettivi non possono disporre, in assenza di uno specifico mandato ad esse conferito dal lavoratore". Non può imporlo il titolare di un'azienda, così come non può imporlo un sindacato: la decisione di lavorare nelle giornate "rosse" dovrebbe essere solo del lavoratore. La decisione del giudice tiene conto "della giurisprudenza prevalente e più recente", aggiungendosi a un lungo elenco di sentenze che ribadiscono la non obbligatorietà della prestazione lavorativa nei giorni festivi.
Per il giudice Toscana Aeroporti è tenuta a riconoscere agli undici lavoratori, rappresentati dalla sigla Usb (Unione sindacale di base), il diritto di riposare nei giorni festivi del calendario e rimborsarli delle spese legali sostenute per il ricorso. Un diritto di scelta che il sindacato dichiara di voler estendere a tutti i dipendenti dell'aeroporto.