Firenze: giallo sulla morte della 35enne Usa strangolata in casa, interrogato il fidanzato
AGGIORNAMENTO: Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Ashley Olsen, la trentacinquenne americana trovata senza vita dal fidanzato, nel suo monolocale fiorentino. A quanto emerge da prime verifiche, la donna sarebbe stata ritrovata proprio accanto alla porta di ingresso, completamente nuda e con il collo livido. Gli investigatori correggono poi la prima versione secondo cui la donna avrebbe lottato con il suo assalitore: dai rilievi non emergono elementi che fanno pensare a una colluttazione.
È mistero a Firenze sulla morte di una donna statunitense di 35 anni, Ashley Olsen, da anni residente in Italia. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato sabato pomeriggio nella sua casa di via Santa Monaca, nel quartiere di San Frediano, nel centro del capoluogo toscano. Il cadavere era disteso sul letto con evidenti segni di strangolamento sul collo oltre a varie ecchimosi su tutto il corpo, elementi che fanno pensare e ad una colluttazione durante la quale la donna probabilmente ha cercato di difendersi dal suo aggressore. A ritrovare il corpo e a far scattare l'allarme è stato il fidanzato, un 40enne fiorentino, che, dopo aver ripetutamente cercato di telefonarle senza successo, si è presentato nell'abitazione facendosi aprire la porta di casa da una vicina alla quale la vittima aveva lasciato una seconda chiave.
Quando è entrato l'uomo ha trovato la 35enne esanime e ha allertato subito i sanitari del 118 e poi la polizia. All'arrivo dei soccorsi però per la donna non c'era più nulla da fare e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Secondo il medico legale, successivamente giunto sul posto, al momento del ritrovamento la donna era morta già da alcune ore.
Il fidanzato della 35ene statunitense, un pittore, è stato interrogato a lungo dagli inquirenti per ricostruire l'esatta dinamica del ritrovamento ma anche i rapporti tra i due. "Siamo entrati in camera e l'abbiamo trovata distesa, ormai non respirava più" ha raccontato l'uomo davanti agli agenti della squadra mobile, rivelando di aver litigato con la fidanzata tre giorni fa e da allora di non averla più sentita neppure telefonicamente. Gli investigatori ora stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 35enne anche perché la porta d'ingresso della casa non presenta segni di effrazione e dunque è probabile che la vittima abbia aperto all'assassino che conosceva. A questo scopo sono stati sequestrati anche pc e cellulari della donna che ora saranno analizzati.