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Firenze, 22enne aggredita con un bastone e minacciata col machete nei pressi del parco

L’aggressione è avvenuta nell’area del Parco delle Cascine, non è la prima segnalata nell’ultimo periodo. L’uomo avrebbe usato anche un coltello per minacciarla. Sul posto i carabinieri.
A cura di Biagio Chiariello
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Una ragazza di 22 anni è stata colpita a calci, pugni e bastonate poi minacciata con un machete in via Fosso Macinante, nei pressi del Parco delle Cascine, a Firenze. Pare che ad aggredirla sia stato un uomo che la giovane conosce di vista e che già nel passato le avrebbe reiterato richieste di denaro in seguito al consumo di stupefacente. A denunciarlo è stata la stessa 22enne.

Dopo avere estratto la lama, l'aggressore si sarebbe dato alla fuga a causa dell'intervento di alcuni passanti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile e la donna avrebbe rifiutato le cure mediche. Saranno le indagini dei militari dell'Arma, che in queste ora stanno passando al vagli anche le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza, a dare un volto al responsabile.

Si tratta solo dell'ultima aggressione vicino all'area delle Cascine. Nella zona che si estende tra Porta al prato, via Il Prato e via Solferino, secondo il racconto di chi ci vive, si sarebbero spostati molti degli “inquilini” di via Palazzuolo, come scrive La Nazione. “Si sono divisi il territorio” racconta Andrea Boccacelli, del comitato Palomar Palazzuolo. “Nel corso degli anni sono diventati così tanti che si sono allargati e hanno occupato anche le zone adiacenti” riprende. Chi vive nella zona proprio a ridosso del parco si sfoga: “Noi abbiamo paura, soprattutto la sera”. Ma niente nomi e cognomi “perché quelle sono persone pericolosa”.

Intanto il comitato Palomar Palazzuolo ribadisce: “Stiamo pensando a un esposto. Questa è una zona franca, lasciata alla criminalità. Sotto le nostre finestre si spaccia e si beve. Le risse e la violenza sono all'ordine del giorno. Non ne possiamo più”. Controlli? “Arrivano dopo ma questo non serve a nulla. Siamo stanchi anche perché tutti sanno e nessuno interviene”.

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