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Torino, blitz della Finanza contro i parrucchieri cinesi senza autorizzazione

Ventotto denunce e multe salate per gli esercizi commerciali: permanenti e messe in piega senza autorizzazione né controlli.
A cura di Redazione
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Negozi di parrucchiere gestiti da cittadini cinesi chiusi dalla Guardia di Finanza a Torino. Motivo:  violazioni alle norme igienico sanitarie, alla base di  28 denunce e sanzioni per migliaia di euro. I parrucchieri, non avevano alcun titolo di qualificazione professionale e che si avvalevano fittiziamente della figura di un direttore tecnico, sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria per il reato di falso ideologico in atto pubblico continuato ed in concorso.

Secondo quanto accertato dai finanzieri i falsi parrucchieri avevano  aggirato la legge, avvalendosi di figure professionali sostanzialmente fittizie, ed erano assistiti da uno studio di consulenza di Torino, che attraverso compiacenti prestanome garantiva la richiesta "copertura" tecnica necessaria, beneficiando dei guadagni che servivano a retribuire anche i "direttori tecnici" fasulli. Anche questi ultimi e i titolari dello studio, in totale 15 persone (13 italiani, una romena e un cinese), sono state denunciate per concorso nel reato di falso in atto pubblico.

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