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Fincantieri Sestri: i dipendenti rischiano la cassa integrazione

Fincantieri: tutti i dipendenti di Sestri rischiano la cassa integrazione. Settore in crisi, spiegano i rappresentanti, ma la misura proposta al governo è definita come la meno drastica.
A cura di Carmine Della Pia
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Lavoratori di Fincantieri Sestri

Cassa integrazione per tutti: è questo il destino dei lavoratori di Fincantieri a Sestri. Durante il comitato consultivo paritetico a Roma, l’annuncio ufficiale per i lavoratori di Sestri: se non arrivano nuove commesse per il prossimo marzo, i 741 dipendenti andranno quasi sicuramente in cassa integrazione. La data citata coincide con il varo della ‘Oceania Riviera', che terminerà per marzo 2012 la sua attività. Da Fincantieri arriva la parola “cautela” per giustificare l’intenzione di chiedere al ministero la cassa integrazione straordinaria per due anni a tutti i dipendenti di Sestri.

L'incontro a Roma

Se la ragione principale per cui i lavoratori di Sestri potrebbero andare in cassa integrazione dipende essenzialmente dalla mancanza di commesse, sembra ormai chiaro che le preoccupazioni diventeranno reali a partire proprio dall’anno nuovo: dopo ‘Oceania Riviera', non è stato dato alcun avviso in proposito. Subito dopo l’annuncio della richiesta al ministero circa la cassa integrazione, ai sindacati è stato spiegato che bisogna, comunque, distinguere tra utilizzo medio, ovvero 518 lavoratori per il cantiere di Sestri, ed eventuale picco massimo, ma la completa assenza di commesse a pochi mesi dalla scadenza dell’attuale attività desta non poche perplessità. Il segretario genovese della Fiom-Cgil, Bruno Mangaro, ha così commentato il rientro da Roma: “L’incontro è andato davvero male, per il cantiere di Sestri si parla di 741 lavoratori in cassa integrazione, ovvero tutti. La classe media? Staremo a vedere, ma, per il momento, la richiesta al ministero del Lavoro è per tutti i dipendenti”. A testimonianza della ‘sparizione’ del cantiere Fincantieri di Sestri, Mangaro cità l’elenco degli esuberi, “la casella è bianca, non c’è un numero e senza lavoro, perché potrebbero anche qui essere tutti quanti”.

Cassa integrazione inevitabile

Le proteste dei lavoratori di Genova e Castellamare sono seguite, oggi, dalle polemiche di Fincantieri Sestri, denotando una crisi che va avanti da anni, e che non ha certo risparmiato tale settore. Dai rappresentanti del gruppo si apprende che, nonostante la leadership mondiale di Fincantieri nel settore delle navi da crociera, l’impianto non è assolutamente stabile. La richiesta al governo di sostenere il gruppo ‘congelando’ i lavoratori di Sestri per almeno due anni rappresenterebbe proprio l’ennesima ancora di salvezza, per una minaccia approdata prima a Castellamare, poi a Sestri, e prossimamente, con tutta probabilità, a Marghera. Uno studio commissionato all’advisor Roland Berger spiega che il settore cantieristico è notoriamente in crisi, e la richiesta di cassa integrazione potrebbe rappresentare, comunque, la soluzione meno drastica ai problemi attuali.

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