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Fincantieri, Cassazione conferma condanne per i morti per amianto

Confermate le condanne per omicidio colposo a carico di tre ex dirigenti della Fincantieri di Palermo per la morte di 37 operai a causa del tumore per l’amianto. Pene ridotte per alcune prescrizioni.
A cura di S. P.
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Due giorni dopo la decisione della Cassazione sul maxi processo Eternit che ha sollevato molte polemiche, la Corte è tornata a occuparsi di una vicenda legata all'amianto. Sono state confermate dalla IV Sezione Penale della Cassazione le condanne per omicidio colposo a carico di tre ex dirigenti della Fincantieri di Palermo per la morte di 37 operai a causa del tumore per l'amianto. Pene ridotte per alcune prescrizioni e confermati i risarcimenti a vittime, Inail e Fiom. In particolare la Cassazione ha ridotto per prescrizione la condanna per Luciano Lemetti, che passa da 4 anni e 2 mesi a 3 anni e 6 mesi, per Giuseppe Cortesi da 3 anni e 5 mesi a 3 anni e 1 mese, e Antonino Cipponeri da due anni e 8 mesi di reclusione a 2 anni, 7 mesi e 10 giorni. Inoltre, da quanto si apprende, si sarebbero prescritti gli omicidi colposi avvenuti nel periodo tra il 1998 e il 2000. In sostanza esce confermato il verdetto emesso nel novembre del 2012 dalla Corte di Appello di Palermo. In primo grado sono stati liquidati dal giudice con provvisionali circa 5 milioni di euro.

La decisione della Cassazione è stata accolta con “piena soddisfazione” dall’avvocato generale dell’Inail Giusppe Vella. “È stata confermata la nostra linea in base alla quale riteniamo che l'Inail ha diritto ad essere indennizzata per quanto ha dato alle vittime e ai loro familiari in termini di sostegno economico”, ha affermato l’avvocato. A quanto si è appreso l'Inail ha pagato circa 8 milioni e mezzo di euro per prestazioni assicurative e ha avuto una provvisionale in suo favore di 4 milioni e 100 mila euro mentre il resto – ha aggiunto l’avvocato – verrà dato con la causa civile.

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