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Filo di ferro nella ‘rosetta’: a Napoli riesplode la paura del pane abusivo

Maxi operazione dei carabinieri contro i panificatori senza regole. La denuncia dei Verdi: “Prodotti realizzati con materiale altamente nocivo alla salute come legno verniciato, pezzi di metallo, plastica o agenti chimici”. E su Facebook una mamma fotografa il fil di ferro trovato in un panino.
A cura di Redazione
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A Napoli ritorna la paura del pane abusivo, cotto in forni non autorizzati e con materiali vietati come il legno di risulta di vecchi mobili (trattato e verniciato, quindi tossico). La scorsa settimana una maxi operazione dei carabinieri ha portato alla chiusura di 17 forni e al sequestro di 3.200 chili di pane, soprattutto nella zona Nord della provincia partenopea: Frattamggiore, Arzano, Pomigliano D'Arco, Acerra. E ancora: Sant'Anastasia, Brusciano, Castello di Cisterna, Giugliano in Campania, eccetera. In alcuni casi è stata trovata legna con chiodi e vernice, altri forni erano in scantinati ed altri ancora in aperta campagna vicino ad animali. Inoltre nel quartiere Sanità è stato scoperto un deposito abusivo dove il pane veniva conservato senza il rispetto delle norme igienico sanitarie per poi essere imbustato e distribuito a ignari clienti, nonché ristoratori della zona.

"L' operazione – raccontano il leader dei Verdi Campania Francesco Emilio Borrelli già assessore provinciale all'Agricoltura e Mimmo Filosa presidente dell'associazione panificatori campani Unipan che hanno sollevato e denunciato questo sistema criminale – è la più grande ed imponente avvenuta negli ultimi anni e segue un servizio denuncia realizzato due settimane fa dalla trasmissione ‘Ballarò' dove si evidenziava la crescita impressionante e prevalentemente nelle mani della camorra del mercato alimentare del pane che gestisce attualmente oltre 1.500 forni abusivi sul napoletano e circà la metà di questo merato alimentare in Campania". L'altroieri, invece su Facebook è comparsa la foto di una giovane mamma che mostrava la presenza all'interno di una ‘rosetta' di lamina di metallo ) "Il fenomeno – conclude Borrelli – è molto esteso ed estremamente grave. Un cittadino su 2 della nostra regione potenzialmente mette ogni giorno a tavola un prodotto realizzato con prodotti altamente nocivi alla salute come legno verniciato, rifiuti di varia natura, pezzi di metallo, plastica o agenti chimici e finanzia le attività illecite della camorra".

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