Oggi che Diaz, il film di Daniele Vicari sulla rappresaglia della scuola "Diaz" di Genova, durante il G8 del 2001, viene mandato in onda in tv, su Raitre, in prima serata, la domanda da porsi è: tredici anni dopo quest'orrore cosa ha messo in campo l'Italia affinché macellerie in divisa del genere non abbiano più a ripetersi? I colpevoli sono stati condannati a fatica, non senza polemiche, non senza vergognose difese d'ufficio. Quella classe politica che giustificò il sangue sparso inutilmente durante le proteste anti Forum G8 è ancora lì e pure la Corte di Cassazione ha messo nero su bianco che Genova furono commesse gravi violazioni dei diritti umani. La mancanza del reato di tortura nel codice penale italiano ha impedito ai giudici di punire i responsabili in modo proporzionato. Una nuova Genova, in Italia, potrebbe ripetersi, dunque. Non abbiamo imparato niente da Diaz e da tutto quel sangue innocente.