Filippo, ucciso a 19 anni “per errore” dalla mafia: la Calabria lo ricorda
Soriano Calabro dice "No alle mafie" nel giorno del quinto anniversario della morte di Filippo Ceravolo, 19enne ucciso per errore in un agguato a Pizzoni, in provincia di Vibo Valentia. Alla manifestazione di oggi, organizzata dall'associazione "Libera" erano presenti, tra gli altri, il padre, la madre e i fratelli di Filippo. Il corteo, che ha preso il via nella piazza dove sorge il monumento dedicato al ragazzo, ha attraversato le principali vie della città fino al piazzale antistante del Municipio di Soriano. Al dibattito finale hanno preso parte personalità politiche, istituzionali, religiose e delle associazioni impegnate nelle lotte contro la ‘ndrangheta. Presente anche una vasta delegazione di studenti della città.
Filippo Ceravolo aveva 19 anni. Era a bordo di un’auto di proprietà del destinatario dell’agguato. Ma i colpi uccisero lui, il 26 ottobre del 2012 a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. Filippo si divideva tra il lavoro (vendeva dolciumi insieme al padre) e la fidanzata. L’auto su cui viaggiava l’aveva chiesta in prestito a un amico: era intestata a Danilo Tassone, vero obiettivo dei killer. Pare che a prestare l’auto a Filippo sia stato il fratello di Danilo, Domenico. Filippo è stato trovato sul ciglio della strada, morto. L’auto invece in una scarpata. Filippo Ceravolo è stato riconosciuto una vittima della mafia. Ma la Dda di Catanzaro ha archiviato il caso. La famiglia della vittima è pronta a far riaprire le indagini sulla base di nuovi accertamenti che saranno effettuati dai periti.