Filippo Turetta spostato tra i detenuti comuni, i suoi legali si oppongono: “Siamo preoccupati”
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Ha cambiato cella Filippo Turetta, in carcere a Verona per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Sarebbe stato spostato dalla zona della sezione "protetti" del carcere a quella dei detenuti di media sicurezza, ovvero quindi con i detenuti comuni. Una decisione che ha fatto preoccupare i suoi avvocati che hanno chiesto che il loro assistito torni dove era prima: hanno inviato una segnalazione per esprimere una "potenziale forma di preoccupazione". Ma perché Filippo Turetta è stato spostato?
Stando alle prime informazioni, la decisione dello spostamento arriverebbe per un problema di sovraffollamento. Ma anche perché lasciare la sezione "protetti", riservata agli autori di forte riprovazione sociale, e andare verso aree più comuni farebbe parte di un percorso studiato per il detenuto all'interno del carcere. Gli avvocati di Turetta, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, però non ci stanno e lo hanno fatto sapere alla direzione del carcere, così come alla Corte d'Assise e alla Procura di Venezia. I legali si appellano a una "esigenza di particolare attenzione nei confronti del detenuto", necessaria "in questo momento". E per questo chiedono che venga ritrasferito nella sezione dei protetti.
Filippo Turetta è stato condannato all'ergastolo e dal suo arresto è detenuto in carcere: la Corte d'Assise di Venezia non ha disposto l'isolamento diurno, decisione su cui anche il pm Andrea Petroni aveva concordato, in sede di requisitoria. Potrebbe ottenere la liberazione condizionale a 48 anni, dopo aver scontato 26 anni di detenzione, nel 2049. I permessi premio invece possono essere concessi a chi è condannato all'ergastolo, dopo aver scontato almeno dieci anni di detenzione. Nel caso di Turetta il primo potrebbe arrivare quando avrà 32 anni. Dopo 20 anni (nel 2043) potrà invece accedere al regime di semilibertà.