Filippo Turetta pensava al suicidio dopo aver ucciso Giulia Cecchettin, la lettera ai genitori: “Mi dispiace”
Filippo Turetta pensava di suicidarsi dopo aver ucciso Giulia Cecchettin l'11 novembre scorso. Per questo, avrebbe anche scritto una lettera indirizzata probabilmente ai genitori, lasciata nella famosa Fiat Punto nera e scritta su un foglio bianco A4, in cui non solo confessava l'omicidio ma dava anche indicazioni per trovare il corpo della ex fidanzata, poi rinvenuto nei pressi del Lago di Barcis.
È quanto ha raccontato lo stesso Turetta al pm. Si tratta di uno dei mille dettagli che emergono dalle 161 pagine di trascrizioni dell'interrogatorio tenuto lo scorso 1 dicembre davanti al pubblico ministero della Procura di Venezia, Andrea Petroni.
"Quando sono stato fermato dalla polizia tedesca – dice, riferendosi al momento in cui la sua fuga col corpo della ragazza in auto si ferma a Lipsia, il 19 novembre 2023 – in auto c'erano delle coperte, una borsa con una scatola con qualcosa da mangiare, dei dolcetti, una bottiglia di sambuca, i regali per Giulia, due zaini. Poi c'erano dei fogli di carta ovvero una specie di lettera, che avevo scritto prima di tentare di suicidarmi a Berlino".
E poi ancora: "Nella lettera ho scritto che ero colpevole, ho detto dove si trovava il corpo, il luogo, ho scritto ai miei genitori. In auto potrebbe esserci anche un sacchetto che ho usato per provare a suicidarmi, il coltello e le sigarette: ho pensato che se avessi fumato e bevuto sambuca, sarebbe stato più facile suicidarmi". Ma Turetta sarebbe tornato sui suoi passi dopo aver visto un appello dei suoi genitori in tv.
Al momento il ragazzo si trova nel carcere di Montorio Veronese in attesa dell'udienza preliminare che verrà celebrata il prossimo 15 luglio. In caso di condanna potrebbe rischiare l'ergastolo.