Filippo Turetta, parla il benzinaio che ha trovato i soldi sporchi di sangue: “Ho chiamato il 112”
“Ora che non c’è tanta gente una volta a settimana rimoviamo il contante dalla cassa. Una delle banconote nella cassa era sporca, rossa, a me non era mai capitato di trovare dei soldi così. Quindi ho pensato di chiamare (il 112, ndr), ho pensato magari li faccio venire per niente però è sempre meglio chiamare una volta in più piuttosto che una volta in meno": la trasmissione Mediaset Mattino 5 ha intercettato il benzinaio presso il quale Filippo Turetta, fermato in Germania e arrestato con l’accusa di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, si sarebbe fermato durante la sua fuga all’estero dopo il femminicidio.
Turetta, come emerso nei giorni scorsi, avrebbe appunto usato delle banconote insanguinate per fare benzina in un distributore automatico. Il passaggio del giovane, il giorno dopo la scomparsa dei due 22enni, in un distributore di Cortina.
Le telecamere – aveva scritto il Corriere del Veneto – avevano inquadrato l'auto, la Fiat Punto nera di Filippo Turetta, e lui che introduceva il denaro nello sportello. Quando, dopo qualche giorno, il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, tra le banconote ne ha appunto trovata una da 20 euro con delle macchie rosse, presumibilmente di sangue.
Al giornalista di Mattino 5 il benzinaio ha precisato che il giovane avrebbe speso 40 euro, e quindi inserito due banconote da 20. "Erano già venuti i poliziotti a chiedere di poter visionare le telecamere e noi gliele abbiamo fatte visionare e avevano verificato che c’era stato il suo passaggio", ha spiegato ancora il titolare della stazione di servizio alla trasmissione tv, aggiungendo poi che – quando dopo giorni ha notato la banconota sporca – ha nuovamente chiamato le forze dell’ordine.
Filippo Turetta è stato rintracciato domenica scorsa in Germania, il corpo di Giulia Cecchettin era stato trovato il giorno prima: l'auto del ragazzo era ferma in autostrada, sulla corsia d'emergenza. A insospettire la pattuglia il fatto che la Punto nera era ferma senza le luci d'emergenza accese: i poliziotti hanno fatto un controllo sulla targa e hanno scoperto che quell'auto era segnalata nel circuito della cooperazione internazionale.
Ai poliziotti tedeschi che l’hanno arrestato Turetta avrebbe raccontato di aver "pensato più volte di farla finita" ma di non aver avuto il coraggio.