Filippo Turetta in carcere in attesa delle analisi sulla Fiat Punto nera: spostato nell’infermeria
Filippo Turetta nel carcere di Montorio Veronese, dove si trova per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, "fa fatica a sostenere lo sguardo e si vergogna molto". È quanto riporta oggi Il Gazzettino, che cita fonti informate.
Il ragazzo, che oggi compie 22 anni, è stato spostato nell'infermeria, dove si trova con una ventina di carcerati, e non più nell’ala psichiatrica sperimentale che lo aveva accolto nei primi giorni di reclusione italiana dopo l'arresto in Germania e che è sorvegliata 24 ore su 24 per scongiurare gesti estremi da parte dei detenuti.
Nel giorno del suo compleanno, Turetta non avrà alcuna agevolazione rispetto agli altri, anche se, trapela sempre da fonti informate, ora si trova nell'unica sezione "dov’è installata la console per i videogiochi. Un solo apparecchio per tutti in una saletta, ovviamente, non dentro la sua cella". In questa sezione può anche guardare la tv e leggere libri e giornali.
Non è escluso che i genitori vengano a visitarlo. Per il papà Nicola e la mamma Elisabetta sarebbe il secondo colloquio dopo quello del 3 dicembre durante il quale avrebbe dichiarato di essere sollevato perché non era solo.
Intanto, c'è attesa per scoprire i risultati delle analisi dei Ris di Parma sulla Fiat Punto nera di Turetta, arrivata venerdì scorso nella città emiliana direttamente dalla Germania. È verosimile che, con la formula dell’accertamento irripetibile e dunque garantito dalla presenza di consulenti nominati da tutte le parti in causa, in questi giorni possano iniziare le rilevazioni anche con la tecnica del "bloodstain pattern analysis".
L’analisi della carrozzeria, dell’abitacolo e del bagagliaio riguarderà innanzi tutto la disposizione delle macchie di sangue, per stabilire la dinamica del femminicidio e soprattutto se ci sia stata premeditazione da parte del giovane. In questo caso, se fosse riconosciuta questa come aggravante, insieme alla crudeltà, potrebbe avere l'ergastolo in caso di condanna.
Si ricordi che nella vettura sono stati trovati anche i suoi guanti e lo zaino, il coltello con lama di 12 centimetri e un cellulare, forse appartenuto a Giulia. La procura di Venezia disporrà gli accertamenti irripetibili, che potrebbero iniziare dopo Natale.